Fedelissimo di Di Lauro ucciso nel rigurgito di faida, arrestati boss scissionista e 2 killer

Cesare Pagano e Raffaele Amato ritenuti mandanti di un assassinio ideato in accordo col clan Sacco-Bocchetti: quello di Ciro Reparato del 2008. Accusati come esecutori i sicari Oreste Sparano e Costanzo Apice, imputato per l’assassinio del video choc alla Sanità

NAPOLI – Fu un rigurgito della prima faida di Scampia. Ciro Reparato, un fedelissimo dei Di Lauro, fu freddato dai killer nel gennaio 2008 per indebolire la famiglia di Cupa dell’Arco, reduce dal conflitto che insanguinò l’area nord. Secondo la Dda di Napoli la sua eliminazione fu decisa dal clan Sacco-Bocchetti e dagli scissionisti Amato-Pagano, in guerra con la cosca di Ciruzzo ‘o milionario. Per quell’omicidio sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere i boss Raffaele Amato e Cesare Pagano, ritenuti mandanti, assieme ai presunti esecutori Oreste Sparano, considerato un sicario degli scissionisti, e Costanzo Apice, legato ai Sacco-Bocchetti e imputato per l’assassinio di Mariano Bacioterracino, quello del famigerato video choc alla Sanità. Sono tutti già detenuti per altra causa. Nei confronti di Amato la misura non è stata eseguita in attesa di procedura di estradizione suppletiva: il boss fu arrestato a Marbella, in Spagna, nel 2009. Risultano indagati, ma non destinatari di misure cautelari in ragione del loro status di collaboratori di giustizia, Antonio Zaccaro – il cui contributo, sottolinea la Procura, è stato rilevante – e Biagio Esposito.

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