Dopo lo sbirro Alfano fa il generale: “A Napoli mandiamo l’esercito contro la camorra”

Il ministro degli Interni ci riprova: “Dobbiamo far star zitte le pistole. Ne ho già parlato a Renzi: faremo una norma, servirà a liberare forze dell’ordine da mettere in strada”

ROMA – Tre giorni fa era piombato a Napoli e in prefettura aveva lanciato la promessa solenne: “Qui dobbiamo far zittire fucili e pistole”. Di lì a poche ore si sono contati tre omicidi e qualche ferimento. Con sprezzo del pericolo, Angelino Alfano ci riprova. “Ci vuole l’esercito” per “far star zitte le pistole” a Napoli, dichiara con piglio militaresco a Maria Latella di Skytg24. “A Napoli abbiamo ottenuto successi straordinari nel contrasto alla camorra – spiega il ministro degli Interni – Ci sono intere generazioni di clan in carcere, boss al carcere duro, ma c’è un dato che mi lascia assolutamente insoddisfatto: i reati sono in calo ovunque, ma a Napoli gli omicidi aumentano. Dobbiamo zittire le pistole – aggiunge senza scaramanzia- . L’ho detto anche a Renzi che adesso a Napoli ci vuole l’esercito. Abbiamo il contingente Strade sicure ma occorre una norma per mandare più soldati a Napoli”. Ecco la soluzione: l’esercito. Perché nessuno ci aveva pensato prima? “Ovviamente – chiarisce Angelino – la città non va militarizzata, ma vanno diminuiti gli omicidi, e vanno liberate forze dell’ordine da mettere in strada”. E a chi pone dubbi sull’opzione soldati, rimedio sbrigativo in luogo di investimenti in istruzione, cultura e servizi sociali, Alfano replica marziale: “Non sono d’accordo con chi sostiene che tanto si ammazzano tra di loro: noi non possiamo fregarcene e dobbiamo far star zitte le pistole”. E ridagli.
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