Decreto Rilancio, de Magistris: “di peggio un governo non poteva fare. Costretti a chiudere i servizi”

Il primo cittadino partenopeo intervistato da Radio Crc

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, intervistato da Radio Crc nel corso della trasmissione della trasmissione Barba&Capelli si dice “assolutamente insoddisfatto” del decreto rilancio: “Di peggio un governo non poteva fare, nei confronti del popolo, della ripresa e dei Comuni“. E non solo. “Da quello che leggo, mi dispiace dirlo, ci troviamo di fronte ad un’azione inadeguata al momento storico, al tema che bisognerebbe affrontare, quello di una economia di guerra – ha sottolineato il primo cittadino partenopeo – Un governo che non comprende le priorità economiche, sociali, politiche, che non mette in campo azioni strutturali ma dopo tre mesi mette in campo un’azione di elemosina politico-istituzionale”.  De Magistris non usa giri di parole. “Non ci raccontassero dei 55 miliardi perché come andiamo nel dettaglio ci rendiamo conto che non ci sono le basi per una ripartenza del Paese. Tra qualche giorno cominceremo a chiudere i servizi e i commercianti come dovranno ripartire? Lo dico come premessa generale, mi sa che la situazione andrà a peggiorare nelle prossime settimane. Se il Governo ha scelto di abbandonare la ripresa dell’Italia, non vi aspettate che ci siano autobus, raccolta rifiuti e tutela del verde pubblico. Stanno consegnando il Paese ad un disastro”.E’ un fatto matematico, non abbiamo più entrate come possiamo migliorare la situazione? Faremo di tutto e anche di più per reggere ma la vedo difficile visto che qui non abbiamo neanche mascherine e guanti”, aggiunge. “Io non voglio diventare complice di tanta insipienza e incapacità – sottolinea – c’è chi si è fatto propaganda sui morti, chi ha detto che napoletano sono rimasti in casa perché minacciato, io mi tengo la mia coerenza. Del resto la competenza non si compra nemmeno al mercato”. “E’ questo un governo che ha capito dove deve portare le munizioni? Ci vuole un’azione strutturale, risorse sì ma date in maniera diversa – spiega – Prendiamo il tema della scuola, raramente ho visto una inadeguatezza di questa portata. Vi sembra normale che un governo da qui a cinque mesi già rinuncia. E poi in questa manovra c’è una sospensione delle tasse? Finita la fase 1, dove eravamo tutti silenti, ora bisogna raccontare una serie di verità e non farsi travolgere dall’inadeguatezza di chi guida il Paese”.

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