La manifestazione contro la decisione del Viminale che cambia lo statuto della Deputazione del Tesoro per consentire l’ingresso di rappresentanti della Curia
Giù le mani da San Gennaro. Si mobilitano alcuni fedeli contro il decreto Alfano che fa entrare rappresentanti della Curia nella Deputazione del Tesoro, dal ‘600 titolare delle reliquie e dell’ingente patrimonio di donazioni fatte al Patrono. E non era mai successo nella storia secolare della Chiesa di Napoli. Sabato gli indignados di San Gennaro saranno sul sagrato della Cattedrale a protestare, convocati via Facebook. “Nel quasi silenzio dei media – affermano gli organizzatori della protesta – il Ministro Angelino Alfano, si appresta a compiere un autentico sopruso ai danni del popolo napoletano. La Deputazione di San Gennaro, l’organo laico che da mezzo millennio si prende cura del Santo per conto dei napoletani, sta per essere scalzata dalla Curia e dal Cardinale Crescenzio Sepe.
Che cosa vuol dire questo?Essenzialmente tre cose: Che la Curia e quindi il Vaticano, metteranno le mani sul Tesoro più prezioso al mondo, quello che di gran lunga batte il tesoro della regina d’Inghilterra e dello Zar di Russia e che fino a questo momento è stato di proprietà di tutti i napoletani. Già una volta il Vaticano aveva provato a mettere le mani sul tesoro. Che la nostra identità, la nostra straordinaria indipendenza culturale, verrebbero depauperate, noi stessi in quanto proprietari del Tesoro ne saremmo impoveriti moralmente oltre che materialmente. Che rinunciamo a una parte consistente e gloriosa della nostra Storia, 5 secoli in cui abbiamo dimostrato di poter fare a meno del potere di Roma”. I manifestanti si danno appuntamento alle 15 sul piazzale del Duomo, per poi tentare l’accesso Duomo in Cattedrale, allo scopo di apporre dei fiocchi bianchi, come quello sventolato dal membro della deputazione quando annuncia al popolo il “miracolo” della liquefazione del sangue. Non si prevede un’atmosfera tranquilla.