De Magistris cavalca la protesta dei 471 navigator: “Il Comune pronto ad assumerli”

Iniziativa demagogica ed elettoralistica

Campagna e propaganda elettorale sulla pelle dei 471 navigator campani, i laureati vincitori di concorso che dovevano  essere inseriti nei centri per l’impiego per  aiutare, orientare i percettori del reddito di cittadinanza a trovare lavoro. Ora scendono in campo il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e l’assessore comunale al lavoro, Monica Buonanno che addirittura si dichiarano disponibili ad assumere i navigator. “Napoli può accogliere i navigator e consentire loro di lavorare presso le strutture comunali così come altri servizi pubblici per l’obiettivo che ci si è posti, ovvero sostenere l’inserimento al lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza” – annunciano in una nota i de Magistris e  Buonanno.  “Se c’è da giocare, Napoli gioca da attaccante, non aspettiamo che in porta arrivi una squallida vertenza sulla pelle dei precari. Siamo pronti a scendere in campo – aggiungono – a chiarire le nostre posizioni e a condividere con il Governo una strategia che conduca a buon fine la contrattualizzazione dei navigator e il patto per il lavoro per decine e decine di migliaia di beneficiari del reddito di cittadinanza”. Non è chiara la proposta degli esponenti del governo cittadino di Palazzo San Giacomo. Tra l’altro rischia di alimentare tensione tra gli 800 lavoratori impegnati nei progetti socialmente utili, precari che da oltre 25 anni vengono utilizzati negli uffici comunali percependo un salario da fame e senza beneficiare di contributi previdenziali. Precari che rivendicano da tempo di essere stabilizzati.  Il primo cittadino partenopeo non è la prima volta che promuove iniziative “creative” tipicamente propagandistiche e demagogiche. Tutti ricordano la promessa  di un reddito di cittadinanza comunale di 600 euro fatta ai disoccupati napoletani alla vigilia della scorse elezioni comunali. Una promessa presentata insieme all’assessore Enrico Panini nel corso di una conferenza stampa. Una promessa, ovviamente, non mantenuta.

Ora l’ex Pm cavalca la protesta dei navigator.  Da più parti, la proposta di de Magistris  viene definita demagogica, marcatamente “elettorale”. Un’iniziativa per competere, aprire una nuova polemica politica con il governatore Vincenzo De Luca e aprire contraddizioni, favorire divisioni nel Movimento 5 Stelle. La nota diffusa oggi è eloquente.  “Caro governatore sui 471 vincitori di un contratto di collaborazione a termine non c’è partita politica, c’è solo da fare un patto serio tra persone corrette e dare nel tempo la possibilità a queste persone di continuare a lavorare. Forse si crede che senza queste 471 persone abbiamo sconfitto il precariato in Campania? Crediamo che sia un po’ poco, o almeno magari fosse così, avremmo 471 problemi e non decine di migliaia, tra finti tirocinanti, lavoratori socialmente utili e collaborazioni che durano da decenni, aziende in crisi con centinaia di lavoratori a rapido rischio di esclusione”. Proseguono il sindaco e l’assessore che evidenziano: “Il precariato è un problema serio e sulla pelle dei precari non consentiamo a nessuno di giocare. Napoli è al fianco dei navigator, come di tutti i lavoratori che combattono ogni giorno con i denti per potersi assicurare un reddito”. 

Nella nota de Magistris e Buonanno riferiscono di aver incontrato una delegazione dei navigator campani a cui “abbiamo assicurato piena solidarietà, abbiamo chiarito che ogni possibile strumento sarà condiviso con il Governo per chiudere positivamente questa vergognosa pagine della storia del lavoro in Campania”. De Magistris e Buonanno concludono affermando che “ora è il momento di agire. Il precariato esiste e insieme dobbiamo farcene carico, ognuno per la propria competenza perché non bastano proclami e scenografiche resistenze a un contratto di due anni per il quale circa 13 mila cittadini campani hanno deciso di concorrere, consapevoli che si trattasse di una collaborazione a termine. Sia chiaro a tutti che non ci fermiamo, né sulla vertenza dei navigator né sulle riflessioni più alte relative al contrasto alle precarietà tutte, non ci fermiamo perché siamo certi di stare dalla parte giusta, quella che porta all’applicazione diffusa dei diritti e alla rimozione degli ostacoli di ordine economico e sociale, come prevede la nostra Carta costituzionale”.

                                                                                                                        CiCre

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