Crac Bagnolifutura, 11 inviti a dedurre: c’è anche de Magistris

La procura regionale della Corte dei conti ipotizza un danno erariale complessivo di 11 milioni e 188 mila euro. Al sindaco contestati 100.000 euro spesi per la Coppa America: “Siamo tranquillissimi, la manifestazione ha rilanciato l’immagine della città”. Tra i destinatari anche l’ex prima cittadina Iervolino

Crac di Bagnolifutura spa, la guardia di finanza notifica 11 inviti a dedurre, su delega della procura regionale della Cort dei conti. Tra i destinatari anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Assieme a lui amministratori e dipendenti del Comune come l’ex prima cittadina Rosa Russo Iervolino, il suo vice Tino Santangelo e gli  ex assessori Salvatore Palma e Riccardo Realfonzo. La magistratura contabile ipotizza un danno erariale complessivo di 11 milioni e 188 mila euro in relazione all’intervenuta insolvenza della partecipata. A confermare la vicenda è lo stesso sindaco. “Voglio chiarire – dichiara de Magistris ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli – prima che escano fuori notizie distorte ed eventuali accostamenti della nostra amministrazione con riferimento al crac di Bagnolifutura, una vicenda che noi abbiamo affrontato fin dall’inizio, per cui abbiamo lavorato al superamento di Bagnolifutura, abbiamo interrotto lo sperpero di denaro pubblico e abbiamo scritto l’accordo con il Governo su Bagnoli dove finalmente ora iniziano i lavori”. All’amministrazione comunale vengono contestati 100mila euro.  Si tratta di “una spesa che avrebbe fatto Bagnolifutura – spiega il sindaco – all’inizio del nostro mandato per la realizzazione della Coppa America che noi continuiamo a ritenere sia stata un vantaggio per la città”. De Magistris aggiunge: “Siamo tranquillissimi, perché chiariremo questa posizione e siamo convinti che, come anche in tantissime altre circostanze in questi mesi, riusciremo a chiarire non solo l’assoluta correttezza ma anche che noi non abbiamo mai contribuito a nessun danno erariale. Abbiamo sempre portato soldi, benessere e sviluppo alla nostra città, compresa la realizzazione della Coppa America che voglio difendere perché è stato uno degli strumenti principali che ha rilanciato l’immagine di Napoli”.

 

 

L’INCHIESTA SUL CRAC. Bagnolifutura spa è costituita nel 2002 dalla Regione Campania, dalla Provincia di Napoli e dal Comune. La ragione sociale metteva al centro la bonifica e la valorizzazione dell’ex sito industriale di Bagnoli. La società, però, fallisce a maggio del 2014, sotto il peso di un’imponente massa debitoria, dilapidando ingenti risorse pubbliche senza conseguire gli obiettivi di riqualificazione. Le indagini evidenziano un’ulteriore voce di danno erariale, di ammontare pari a 33 milioni di euro, relativa al depauperamento del patrimonio immobiliare del comune di Napoli per la mancata acquisizione del complesso polifunzionale “La porta del parco”. Per questo filone è formulata riserva di azione, in attesa della conclusione del contenzioso introdotto dal Comune e tuttora pendente dinanzi alla Corte di Cassazione.

“Gli approfondimenti svolti a cura dei militari del nucleo di polizia economico – finanziaria di Napoli – afferma una nota del comando provinciale delle fiamme gialle – hanno consentito di rilevare significative inefficienze riconducibili alle attività di direzione e coordinamento di competenza dell’amministrazione municipale, quale socio di maggioranza di Bagnolifutura (con una partecipazione di poco superiore al 91%), riscontrabili già a partire dagli anni immediatamente successivi alla costituzione e all’avvio della società”. Secondo gli investigatori “è stata accertata, in particolare, una condizione di fragilità economico-finanziaria, dovuta a misure inappropriate adottate già nella fase genetica di pianificazione, mai adeguatamente fronteggiata con efficaci iniziative di risanamento, bensì aggravata, nel tempo, attraverso la stipula di transazioni estremamente svantaggiose per le pubbliche finanze, un eccessivo ricorso al credito bancario, l’impiego di personale in eccedenza rispetto alle effettive necessità e il coinvolgimento in eventi non strettamente connessi con gli esclusivi scopi sanciti dall’oggetto sociale, produttivi di rilevanti oneri impropri”. L’analisi della copiosa documentazione acquisita e gli ulteriori accertamenti svolti – coordinati dal vice-procuratore generale Marco Catalano, sotto la direzione del procuratore regionale Michele Oricchio – permettono di quantificare un presunto danno erariale complessivo di 11 milioni e 188mila euro. La somma è pari al valore delle partecipazioni detenute dalla Regione Campania, dalla Città Metropolitana e dallo stesso Comune, come iscritte nel bilancio della Bagnolifutura all’atto del fallimento.

 

LE CONTESTAZIONI A DE MAGISTRIS E IERVOLINO. Per la procura contabile, ad agosto 2016 de Magistris impegna la società in house illegittimamente a occuparsi delle regate per l’America’s cup, caricando l’azienda di altri costi. Quanto a Iervolino, “la sua è una grave e inescusabile colpa e – scrivono i magistrati – deriva dalla garanzia proposta il 3 agosto del 2007 all’istituto di credito mutante la rassicurazione sulla solvibilità della società e si impegnava al pagamento delle rate di mutuo in caso di mancato pagamento”. A Rocco Papa, vicesindaco nel 2002, si contesta la proposta di conferimento a Bagnolifutura di un suolo gravato da un onere risarcitorio inadempiuto. Un altro vicesindaco, Sabatino Santangelo, è incolpato per l’approvazione dei verbali del Cda in cui si consente la capitalizzazione degli interessi passivi. Lo stesso addebito mosso a Salvatore Palma, assessore al Bilancio, che approva la decisione di Santangelo. 

 

DESTINATARI DI INVITI A DEDURRE

Luigi De Magistris, Sindaco
Rosa Iervolino, Ex Sindaco
Rocco Papa, Ex Vicesindaco
Sabatino Santangelo, Ex Vicesindaco
Ferdinando Balzamo, Ex Assessore
Luigi De Falco, Ex Assessore
Salvatore Palma, Ex Assessore
Riccardo Realfonzo, Ex Assessore
Giovanni Disposto, Dirigente
Giovanni Spagnuolo, Dirigente
Rosaria Contino, Dirigente

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