Covid, i pazzi numeri della Campania. Dubbi dell’Iss e del sindaco Pd

Guerra di cifre sul quadro epidemiologico. L’Istituto superiore parla di “ritardi di notifica e incompletezza sul dato degli ospedalizzati”, ma De Luca non sente ragioni

La Campania nel flipper Covid: rimbalza tra le fasce, con noncuranza, nel giro di poche ore. Al mattino teme – o spera? – la zona rossa. Al pomeriggio si rassegna all’arancione. E di sera si scopre gialla. Tutta colpa dei numeri, infilati nell’algoritmo, supremo decisore del destino. Ma il vero giallo si apre proprio sui numeri. Almeno secondo l’Istituto superiore di sanità. “Moderata con alta probabilità di progressione” il report dell’Iss classifica la Campania. Questo per tentare di spiegare, con argomenti razionali, le vertiginose oscillazioni. Cioè: oggi non è troppo grave, a dispetto della quota altissima di nuovi positivi, 4.508 solo stamane (370 sintomatici). Ma domani? Domani chissà: intanto, statevi accorti. “Non c’è niente da festeggiare” dice un beneaugurante De Luca, nella sua diretta del venerdì. E ai campani chiede “di essere rigorosi come se ci fosse lockdown”. Tanto per tenersi allenati. Ma intanto, annuncia: “Veniamo ai dati, perché qualcuno fa finta di confondere le acque”. Il passaggio non è casuale. “Vediamo di capirci – intima -, ancora ieri ho dichiarato che avrei preferito una scelta unitaria per tutto il Paese ed è stato un atto ulteriore di sensibilità rispetto a Regioni del Nord messe in zona rossa. Ieri ero per la linea unitaria per la prevenzione ma vorrei che fosse chiaro che quella mia posizione non si presta a equivoci: i dati sono dati, per tutti”. E quindi snocciola i dati, per spiegare perché la Campania stia messa meglio di altri: “Sui ricoveri: in Lombardia 5100, Veneto 3700 Campania 1600; terapie intensive: Lombardia 522 Campania 174. Tasso di occupazione terapie intensive del 28-29 percento in Campania. Deceduti in Lombardia 18mila, Piemonte 4.520, Campania 726”. Insomma: “La Campania è Regione con tasso di mortalità più basso d’Italia tra le grandi Regioni”. De Luca non ammette ragioni. Però sui numeri campani è l’Iss a parlare di criticità. “È stato rilevato un forte ritardo di notifica dei casi nel flusso Iss che – si legge nel report – potrebbe rendere la valutazione di questi indicatori meno affidabile”. E ancora: “La probabilità di progressione potrebbe essere sottostimata per incompletezza nel numero di casi ospedalizzati rispostati al sistema di sorveglianza integrata”. In Campania, come in altre regioni, perciò non v’è certezza nemmeno sul dato dei ricoveri. E non c’è solo l’Iss a porre dubbi, come vedremo. Perché De Luca, prima delle cifre rassicuranti, cita quelle preoccupanti, in una disinvolta altalena. Sono i nuovi contagiati di oggi. “A Napoli città 1.046 positivi – elenca – , Giugliano 116, Arzano 24, Portici 57, Casoria 29, Pozzuoli 49, 109 positivi ad Aversa, Somma Vesuviana 50, Castellammare 48, Nola 57, Ercolano 48, Afragola 27, Torre del Greco 66 Salerno 56 Acerra 30 Marano 62, Marcianise 41, Ottaviano 50, Nocera Inferiore 29”. Qualche perplessità, però, la avanza il sindaco di Portici, Enzo Cuomo. L’esponente del Pd non può confermare il dato per la sua città. “L’ultima comunicazione” dell’Asl, relativa ai giorni 2, 3, 4 novembre parlava di 140 nuovi positivi e 23 guariti.
“Non ho ascoltato cosa ha detto De Luca – afferma Cuomo nella sua diretta Facebook-, non so quali dati gli abbiano fornito. Al momento, dai flussi ufficiali, questi sono i dati che sono in condizione trasmettere”. Poi aggiunge: “Probabilmente domani avremo i numeri che oggi ha anticipato nella sua diretta”. E altre cifre arrivano dal report, aggiornato ad oggi, dell’Anaao Assomed, sindacato dei medici e dirigenti sanitari. La quota di terapie intensive, nella Regione, è stimata in 144 posti. Assai lontana dai 590 “disponibili”, riportati nell’odierno bollettino dell’Unità di crisi. Anche se all’appello mancano quattro aziende, tra Asl e ospedali, i cui dati non sono pervenuti all’Anaao.

Gianmaria Roberti

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