Lo schianto dello scorso 25 luglio. Aniello Mormile accusato di duplice omicidio volontario con dolo eventuale
All’alba del 25 luglio dello scorso anno all’altezza del casello autostradale di Pozzuoli della tangenziale di Napoli, fece inversione a fari spenti e iniziò una folle corsa contromano. Dopo pochi chilometri travolse l’auto del panettiere Aniello Miranda, di 48 anni, che si stava recando al lavoro. Il pm Salvatore Prisco ha chiesto venti anni di reclusione per il dj Aniello Mormile, accusato di duplice omicidio volontario con dolo eventuale per aver causato la morte della sua ragazza Livia Barbato, 22enne, in auto con lui, e del lavoratore 48enne. Mormile ha scelto di essere processato con il rito abbreviato e, prima della requisitoria del pm e le arringhe dei due avvocati di parte civile, ha reso dichiarazioni spontanee: “Chiedo perdono per quello che ho fatto. Non l’ho fatto prima perché non mi sentivo in diritto di chiederlo. Il mio dolore non è minimamente paragonabile a quello che ho provocato alle famiglia di Livia e di Miranda”. L’imputato non ha saputo spiegare le ragioni del suo gesto. La sentenza è prevista per l’8 luglio.