I primi due bandi della commissione Ripam precisano che, negli enti in dissesto, il numero di assunzioni è condizionato dall’ok della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali, insediata al Viminale. Ciarambino (M5S): “Tenuto conto della situazione finanziaria di gran parte delle amministrazioni in Campania, almeno l’80% dei vincitori è a rischio”

Sono 2175 i posti a concorso negli enti locali campani, all’interno dei due bandi della commissione Ripam, emanati nell’ambito del piano lavoro della Regione.  Entrambi pubblicati il 9 luglio in gazzetta ufficiale, prevedono il reclutamento – a tempo indeterminato – di 950 funzionari e istruttori con varie qualifiche. Tuttavia se gli enti versano “in situazione di deficitarietà strutturale o di dissesto”, il numero di posti a concorso è “condizionato alla relativa autorizzazione da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali”. Un clausola di salvaguardia, quindi. Per diversi comuni campani, dai conti ballerini, l’ok alle assunzioni potrebbe arrivare dall’organismo del Viminale per il controllo centrale. Una commissione presieduta dal sottosegretario di Stato con delega alle autonomie e alla finanza locale. Uno scenario in divenire, ma da monitorare. Nel 2018, secondo la Corte dei conti, la Campania presentava 44 comuni in dissesto e 32 in procedura di riequilibrio, su un totale di 551. Il bando, inoltre, sembra vago. Non chiarisce quando opererebbe il vaglio del ministero, qualora la crisi finanziaria piombasse a concorso in atto. Per il comune di Napoli sono in ballo 485 unità di personale – 185 funzionari  e 300 istruttori; in quello di Salerno 240, 195 delle quali con rapporto di lavoro a tempo parziale del 50%. “La truffa del piano lavoro tanto sbandierato da De Luca – attacca Valeria Ciarambino, consigliera regionale del M5S – è contenuta in poche righe a pagina 13 del bando pubblicato nei giorni scorsi, gli enti in stato di dissesto o di predissesto non saranno in condizioni di assumere. Tenuto conto che dei 2175 posti previsti dal primo e unico bando per le categoria C e D, sono 1657 le unità da assumere presso gli enti locali e che, allo stato attuale, in Campania la gran parte dei comuni si trova in condizioni di dissesto o predissesto, almeno l’80% dei vincitori del corso-concorso è a rischio assunzione”. L’esponente dei 5 stelle sottolinea che “a fronte di una millantata garanzia di un’assunzione a tempo indeterminato, saranno in molti a rischiare di ritrovarsi in mezzo ad una strada, dopo essere stati sfruttati e sottopagati. Il compenso previsto è infatti di appena mille euro lordi”. E quasi ad ammorbidire la previsione di assunzioni sub judice, nel successivo capoverso, il bando adombra: “Il numero dei posti messi a concorso dalla Regione Campania potrà essere incrementato dai posti che si renderanno disponibili in esito alle procedure di mobilità obbligatoria». Ma il testo precisa che l’incremento è solo eventuale.