Comune di Napoli, stop assistenza per alunni disabili e anziani: scatta la protesta degli operatori

Le attività sono state sospese perché l’ente comunale non ha stanziato risorse economiche sufficienti nel bilancio di previsione. Nelle prossime ore sono previste manifestazioni e presidi davanti Palazzo San Giacomo

A Napoli si fermano i servizi di assistenza scolastica e domiciliare rivolti a 300 alunni portatori di handicap e 2200 anziani non autosufficienti. 260 lavoratori, nella stragrande maggioranza operatori socio assistenziali e sanitari sono senza lavoro e senza salari. I servizi sono stati garantiti fino ad oggi dall’amministrazione comunale partenopea attraverso l’esternalizzazione e l’affidamento degli appalti ad imprese e cooperative sociali. Le attività sono state sospese perché l’ente comunale non ha stanziato risorse economiche sufficienti nel bilancio di previsione. Nelle prossime ore sono previste manifestazioni e presidi davanti Palazzo San Giacomo, sede della giunta comunale partenopea. I lavoratori e le lavoratrici chiederanno di incontrare il sindaco Luigi de Magistris. Le iniziative di lotta saranno promosse dalle organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Usb. “I lavoratori del terzo settore di Napoli sono stati in questi ultimi anni frammentati in un magma di micro appalti che li ha resi ancora più precarizzati e ricattabili, dalla cooperativa di turno, rispetto al passato con una ripercussione negativa della qualità del servizio – sottolineano in una nota i dirigenti sindacali dell’Unione Sindacale di Base – La legge delega sul terzo settore approvata pochi mesi fa non è altro che l’apertura del welfare a una dimensione di mercato dominata dalle imprese sociali – aggiungono i rappresentanti dei sindacati indipendenti – alla luce di questa situazione riteniamo che è necessario imporre una stabilizzazione dei lavoratori tramite la creazione di una Fondazione Pubblica in un unico ambito, o comunque sotto il diretto controllo dell’ente locale in modo da fare uscire i lavoratori da questo vortice infernale migliorando il servizio per gli utenti”.

 

 

Dunque, rischia di essere cancellato il diritto costituzionale allo studio, alla salute e alla tutela psico-fisica. Potrebbe scomparire un complesso di interventi e prestazioni di carattere socio-educativo, anche temporanei, volti a garantire e promuovere il diritto all’informazione e allo studio dei soggetti disabili, e a superare l’isolamento personale attraverso attività complementari. In particolare l’assistenza specialistica si pone l’obiettivo di garantire il diritto alla studio dell’alunno disabile come stabilito dall’articolo 34 della Costituzione, ovvero favorire l’integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell’alunno disabile nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione, riducendo i processi di emarginazione, favorendo le relazioni sociali, l’integrazione scolastica e l’autonomia sia all’interno che all’esterno della scuola. L’assistenza materiale è un’attività indispensabile che consente ad un ragazzo, un alunno disabile di andare al bagno, di fare la pipì, di mangiare una merenda, di essere accompagnato a scuola. L’assistenza domiciliare agli anziani, invece, garantisce prestazioni di aiuto diretto alla persona tese a favorire l’autosufficienza giornaliere, aiuto infermieristico, igienico sanitario di semplice attuazione e prestazioni riabilitative.

Ciro Crescentini

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