Custodia cautelare per Carmine Schiavone, figlio di Sandokan, e Paolo Panaro, fratello del collaboratore di giustizia Nicola
CASERTA – La Polizia di Stato di Caserta ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per estorsione aggravata dalle modalità mafiose nei confronti di tre esponenti del clan Casalesi-Fazione Schiavone. Destinatari Carmine Schiavone, figlio di Francesco, detto “Sandokan”, e Paolo Panaro, indagato anche per concorso in associazione di stampo mafioso, fratello di Nicola, ex fedelissimo degli Schiavone e collaboratore di giustizia. Il terzo arrestato è Carmine Iaiunese.
L’INDAGINE – Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta fanno emergere il ruolo di Paolo Panaro dopo l’arresto del fratello Nicola detto “Nick ‘o principino”, catturato nel 2010 dopo un lungo periodo di latitanza. Paolo sarebbe divenuto elemento di primo piano del clan Schiavone e fiduciario dell’allora reggente Carmine Schiavone. E’ ritenuto il cassiere del clan, l’uomo che pagava le “mesate” agli affiliati in carcere. Panaro e Iaiunese, su mandato di “Carminotto”, avrebbero ricevuto mandato di compiere estorsioni ai danni di un imprenditore di Villa Literno costretto a versare, in occasione delle canoniche scadenze di Natale, Pasqua e Ferragosto, la somma di 1500 euro. Il nome dell’imprenditore compariva in una lista, che conteneva i nomi delle aziende da taglieggiare, sequestrata dalle forze dell’ordine. Nel dicembre 2012, invece di 1500 euro, consegnò agli emissari di Carmine Schiavone 700 euro. Il 30enne reggente del clan, secondo i pentiti, si infuriò. I soldi furono restituiti all’imprenditore che dopo pochi giorni ricevette la visita di Paolo Panaro e pagò i 1500 euro pattuiti. Iaiunese fu arrestato il 16 gennaio 2013 per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.