Chiodo (demA), Maresca crisi di identità: consigliere o magistrato?

L’ex assessore “Nessun imbarazzo a passare nelle porte girevoli fra istituzioni e magistratura”

Questa mattina al Polo tecnico “Fermi – Gadda”, si è tenuto un convegno sulla legalità. Sulla locandina che lo annunciava fra i nomi dei relatori, si legge il nome di Catello Maresca, consigliere comunale della Città di Napoli. Ah no, ops, scusate, in locandina viene descritto come magistrato di corte d’appello di Campobasso”. L’appunto è di Donatella Chiodo, membro della segreteria cittadina del movimento demA e ex assessore al Welfare della giunta de Magistris

catello maresca

La porta girevole di un uomo che non si imbarazza. Catello Maresca, al momento della chiusura delle urne si era autoproclamato capo dell’opposizione, che non ha mai fatto, salvo poi ridimensionare le sue ambizioni creando una sigla con cui ha partecipato alle elezioni del consiglio metropolitano dove nella festa, forse distratto, si è fatto fotografare con una persona del quale si era occupato, da quanto si è appreso, da pubblico ministero – prosegue Donatella Chiodo che conclude.

Adesso, con estrema disinvoltura e senza alcun turbamento, oscilla tra le aule consiliari, le aule di giustizia e le riunioni politiche. Come non si fa a cogliere l’assurdita’ di tutto ciò? Come non si percepisce l’enorme discredito che si getta sulle istituzioni, in particolare la magistratura? Uno stato democratico richiede una chiara e netta separazione tra politica e magistratura e la situazione Maresca è l’antitesi di tutto questo. Pandemia e guerra fanno passare nel silenzio i troppi strappi quotidiani alla Costituzione”

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