Cavalleggeri, sos amianto inascoltati. A Bagnoli è allarme tumori

Da oltre otto mesi lastre giacciono nei pressi del ponte della Metropolitana. La presenza del materiale altamente tossico è stata più volte segnalata ma si è provveduto solo a transennarle. Nell’ex area industriale aumentano le neoplasie

Da oltre otto mesi, lastre di amianto giacciono nei pressi del ponte della Metropolitana tra via Cavalleggeri d’Aosta e Bagnoli. Un pericolo, una bomba sanitaria ed ambientale, un attentato per la salute dei cittadini del quartiere. Cittadini ogni giorno esposti alle polveri-killer senza che nessuno intervenga. Le foto scattate dal cronista si commentano da sole. La presenza del materiale altamente tossico e pericoloso è stata più volte segnalata alla polizia ambientale, all’Asia, all’assessorato comunale competente. Le istituzioni e gli organismi di vigilanza hanno “risposto” provvedendo solo a transennare, una sorta di messa in sicurezza. Nessuna rimozione fino a quando non sarà indetto il bando di selezione da parte dell’Asia, azienda partecipata ambientale per individuare, selezionare una ditta adeguata e specializzata.

“Una situazione intollerabile – afferma Edvige Mariani (foto in basso), attivista sociale, neo consigliere della decima municipalità – Chiediamo a tutte le istituzioni cittadine, Prefettura, Comune, Asl, Asia di attivare, coordinare interventi urgentissimi. La situazione è preoccupante”. I territori flegrei sono stati devastati dal materiale velenoso. A Bagnoli, Fuorigrotta, Cavalleggeri d’Aosta dove erano attive Cementir ed Eternit sono aumentanti i tumori per mesotelioma e quelli vescicali causati dall’esposizione all’amianto. Nelle aree degli ex siti industriali si devono ancora smaltire 100 mila tonnellate di amianto. I tumori maggiormente riscontrati nella popolazione maschile sono al polmone, alla prostata e alla vescica, mentre nelle donne al seno, al colon e al polmone. Per quanto riguarda il cancro al seno, a Bagnoli, ogni 100mila abitanti, si registrano 120 nuovi casi annui.

 

Veleni e tumori aumentano nell’area di Bagnoli, dove qualche anno fa, una inchiesta della Procura della Repubblica ha accusato 21 persone di essere responsabili di truffa, disastro ambientale per aver sperperato oltre 100 milioni di euro e non aver bonificato nulla. Preoccupante la stato dell’ambiente del territorio. Risulta giacente nell’area ex Eternit, risanata solo in parte, una grossa quantità di amianto. Due anni fa, l’Asl Napoli 1, nel corso di un sopralluogo, fu costretta a bloccare i lavori del nuovo collettore fognario di Coroglio e a chiudere gran parte del cantiere per evitare danni agli operai. L’organismo ispettivo e di vigilanza sanitaria, aveva scoperto una notevole quantità materiale cancerogeno nel sottosuolo che circonda le due aziende dismesse. La fabbrica Eternit di Cavalleggeri ha provocato morte. 394 operai deceduti di asbestosi, una terribile forma di tumore al polmone, che colpisce chi è stato a contatto con l’amianto. C’è voluto un magistrato torinese, Raffaele Guariniello, per mettere sotto accusa i due proprietari della multinazionale, il miliardario svizzero Stephan Schmidhaeny e il barone belga Louis De Cartier De Marchienne. Il reato è pesantissimo: disastro doloso permanente e inosservanza delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ciro Crescentini

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