Castel Capuano, il concerto di Natale per le vittime innocenti della camorra

Nel Salone dei Busti dell’ex tribunale napoletano la tradizionale esibizione artistica nel segno della memoria

NAPOLI – “Sono soddisfatto. Ancora una volta vedo intorno alla Fondazione l’intera città: il mondo giudiziario, l’accademia, i giornalisti e gli esponenti di quella società che hanno concorso alla creazione e alla istituzione della Fondazione che ho voluto fortemente sei anni fa per ridare a Castel Capuano il rango storico che gli compete”. Così il presidente della Corte d’Appello di Napoli, Antonio Buonajuto, in apertura del concerto “Natale in Castel Capuano”, organizzato dalla Fondazione Castel Capuano e dedicato alle vittime innocenti della criminalità, che si è tenuto nel Salone dei Busti dell’antico castello normanno. Francesca Ghidini, presentatrice della serata, ha quindi introdotto “Mare Nostrum”, il gruppo formato da musicisti e professionisti, che hanno eseguito, con voce e musica, sedici brani dando vita a “la musica che unisce” con la fusione di diverse “voci musicali mediterranee”. L’ensemble è composta da Antonio Anastasia (percussioni-maestro di strada), Mariella La Rosa ( voce e chitarra- avvocato), Enzo Minuto (percussioni-veterinario), Caterina Molfino (voce-magistrato), Salvatore Morra (M° di chitarra e liuto arabo), Massimo Petti (flauti-medico), Stefano Petti (charango e chitarra-medico), Alfredo Pumilia (violino-musicista di strada), Marcello Squillante (fisarmonica-musicista di strada), Corrado Velonà (voce e chitarra-medico), Gennaro Piccirillo (voce narrante) e il maestro Antonello Grande. Il concerto è stato preceduto dal monologo “La musica che unisce”, scritto da Mariella La Rosa e recitato da Caterina Molfino. Quindi il gruppo ha eseguito “Medina” (Carlo Fajello), “Antidotum Tarantulae (anonimo popolare napoletano), “Vesuviuo” (Zezi), “Ai Mouraria” (do Vale/Valreio), “Coimbra” (Galhardo/Ferrao), “Era de maggio” (Costa/Di Giacomo), “Improvisaciones en la feria” (Juan Martin), “Ya’ Ashiquin Dhaka Asha’ Ar” (Anonimo popolare tunisino), “Festa” (Carlo Fajello), “Mattinata siciliana” (Formisano/Calì), “Uskudar” (anonimo poipolare greco), “Torna Maggio” (Russo/Di Capua), ” ‘A canzone ‘e Napule” (Di Francia/De Chiara), “Hava Nagila” (anonimo popolare israeliano), “Alla montemaranese” (anonimo poipolare campano), ” ‘A ‘ndrezzata” (anonimo popolare ischitano). Ogni brano è stato applaudito con calore dagli invitati che hanno gremito il Salone a sottolineare la bravura degli artisti. La seconda parte della serata ha avuto come protagonista l’Orchesta Giovanile Sanitasamble. I quaranta giovani orchestrali, diretti dal maestro Paolo Acunzo, si sono presentati suonando l’Inno nazionale. Applauditissimi, hanno eseguito, poi, magistralmente brani di Beethoven, Brahmas, Charpentier, Piovani e Morricone. Un momento particolarmente intenso ed emozionante è stato quando hanno suonato l'”Inno alla legalità, in ricordo delle Vittime innocenti”, composto dall’avvocato generale presso la Corte d’Appello di Salerno, Aldo De Chiara. “Ho composto un brano dal titolo più che eloquente.- ha dichiarato l’alto magistrato al termine del concerto – E’ stato eseguito oggi per la prima volta ed è un brano che i ragazzi dell’orchestra della Sanità hanno gradito e , durante le prove, hanno suonato con grande slancio e passione. Sentimenti, questi , che stasera sono emersi prepotentemente dalla loro maiuscola esecuzione. La cosa va sottolineata perché, come è noto, Catel Capuano è sede del “Memoriale” delle vittime della camorra per cui stasera, in occasione della terza edizione del Concerto di Natale, si è rilanciato in pompa magna il progetto di cui sopra che si spera possa contribuire a realizzare quell’idea di educazione alla legalità delle fasce giovanili dei quartieri napoletani a rischio”.

 

Per il sindaco Luigi de Magistris “è stata una serata bellissima, qui in un luogo storico del diritto, con un tema che ci unisce: il mare, la cultura, la musica, l’integrazione, l’accoglienza, la pace. Castel Capuano dovrà vivere sempre di più attraverso il “Memoriale”, che sta già prendendo forma, e tutte le iniziative che le istituzioni stanno mettendo in campo per fare rivivere questa zona”. L’assessore comunale alle politiche giovanili, Alessandra Clemente, ha sottolineato che la Fondazione Castel Capuano, con il suo annuale concerto di Natale, manifesta la volontà di sposare e incoraggiare il progetto del “Memoriale delle vittime innocenti di camorra”. “E’ un’idea- ha aggiunto- che è partita silenziosa e solitaria, ma fortemente voluta dal coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti”. Soddisfatto il presidente della Fondazione Massimo Marrelli, professore emerito e già rettore dell’ateneo federiciano. “E’ una serata particolare-ha dichiarato- perché si comincia a intravedere, forse in un prossimo futuro, il ruolo che la Fondazione può avere e cioè la rivalutazione di Castel Capuano. C’è, infatti, il progetto del Comune che riguarda il Memoriale delle vittime innocenti, di cui dovremmo essere i gestori, e il progetto del Museo delle regole. Sono state fatte due riunioni con il comitato esecutivo nominato dal Ministro della Giustizia che hanno portato risultati operativi importanti”. Per il prefetto Gerarda Pantalone “a Napoli c’è la squadra perchè tutte le istituzioni lavorano in sintonia e questa serata ne è la dimostrazione”. Tra gli ospiti il procuratore generale presso la Corte D’Appello di Napoli Luigi Riello, Il procuratore generale presso la Corte di Appello di Salerno Lucio Di Pietro, il presidente del Tribunale di Napoli Ettore Ferrara, il presidente del Tribunale di Napoli Nord Elisabetta Garzo, l’avvocato generale Luigi Mastrominico, il capo della Procura della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo, il generale di corpo d’armata Franco Mottola, il dirigente generale del ministero della Giustizia Floretta Rolleri, Maurizio Maddaloni, Antonio Coppola , direttore generale Aci, Sergio Sciarelli , professore emerito Federico II, Lida Viganoni, già rettore dell’Università Orientale, Mario Coppeto, presidente della Municipalità Vomero-Arenella.

Mimmo Sica

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