Campania, De Luca torna sulla guerra in Ucraina: “cessare il fuoco per tutelare i nostri figli”

il governatore attacca la politica politica nazionale e internazionale

 Il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca torna sul conflitto in Ucraina. Il governatore a margine di una conferenza stampa tenutasi in Regione si è soffermato sul caso del missile che ha causato due morti sul territorio della Polonia.

Perfino questa vicenda per due ore è diventato elemento di strumentalizzazione politica, un missile russo mandato sulla Polonia, poi dopo due ore era forse un errore, poi dopo altre due ore forse era la scheggia di un missile ucraino che è caduto, sono cose vergognose – ha sottolineato De Luca – La verità  è che ci stiamo giocando il futuro dei nostri figli, e stiamo giocando con la politica politicante anche sul piano internazionale. Cessate il fuoco: questa è la proposta che abbiamo lanciato per primi da Napoli anche se hanno censurato anche la manifestazione di Napoli come avrete visto. Avete sentito in tanti dibattiti nazionali e internazionali – ha affermato il governatore campano – richiamare quella che è stata l’unica manifestazione di popolo e di giovani, le altre sono state manifestazioni di politica politicante. A Milano per presentare un candidato alle Regionali, a Roma per far fare dichiarazioni ai vari esponenti politici. L’unica manifestazione per la pace è stata quella di Napoli. Mi auguro che il sonno della ragione – ha aggiunto- si interrompa prima o poi”

Sulla guerra emergono la mancanza di iniziative politiche nazionali e internazionali. “Mai come oggi – ha detto il governatore – si conferma la necessità  di un cessate il fuoco. Devo dire che sono perfino indignato per l’assoluta mancanza di iniziativa politica dell’Europa e dell’Italia, non so che cosa debba succedere ancora perchè si convincano questi Paesi che e’ arrivato il momento per il cessate il fuoco. Forse – la provocazione – dobbiamo arrivare prima alla guerra atomica per convincersi? – ha concluso De Luca – E
mi indigna anche questo sonno della ragione nel quale siamo precipitati in Occidente e questa sorta di censura occulta rispetto alla situazione dell’Ucraina”.

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