Campania, buco nei conti sanità: centrodestra e centrosinistra si rinfacciano rispettive voragini

Al mantra di Caldoro sui danni del predecessore si sostituiscono le frustate di De Luca all’ex governatore di Forza Italia: “Ci ha lasciato 1,9 miliardi di debiti”. Intanto pagano solo e sempre i cittadini, in termini di di tasse alte e servizi essenziali scadenti

Sul buco nei conti della sanità campana sono dieci anni che si rincorrono le reciproche accuse di centrodestra e centrosinistra. Chi buca di più? Una cosa è certa: a pagare sono sempre i cittadini, in termini di tasse alte e servizi essenziali scadenti. Dopo i cinque anni di presidenza Caldoro, col mantra della voragine creata dalla giunta Bassolino, ora è De Luca a gettare la palla in campo avverso. “Sulla sanità abbiamo scoperto di avere debiti per 1 miliardo e 900 milioni – afferma il governatore nel rituale colloquio del venerdì a Lira Tv – che ci ha lasciato l’amministrazione precedente sul consuntivo 2013”.  “La Corte dei Conti – spiega De Luca – sul consuntivo del 2013, redatto dalla precedente amministrazione regionale, aveva addebitato alla Campania quattro miliardi di euro di debiti. Dopo un’analisi attenta lo sbilancio si è ridotto a un miliardo e 900 milioni. Ma dobbiamo in ogni caso pagarli e di questo ringraziamo quelli che ci hanno preceduto e non hanno nemmeno la decenza di starsi zitti. Dovremo quindi fare un mutuo per spalmare il debito in attesa di conoscere l’analisi del consuntivo 2014”. “Questi debiti – aggiunge il governatore – si aggiungono agli altri che paghiamo, come il debito da 700 milioni di euro dell’Eav (holding dei trasporti, ndr) e poi la multa europa per i rifiuti. Ricordo che la multa di 120.000 euro al giorno all’Unione Europa la paga la Campania: il governo nazionale stacca l’assegno ma alla fine ci viene addebitato. La parte di sanzione che riguarda ecoballe, mancata realizzazione degli impianti e bonifica delle discariche la pagano i cittadini campani”. I politici, finora, mai.

 

Speculare la risposta di Caldoro. “Sono preoccupato! Il mio è un grido di allarme- sottolinea il capo dell’opposizione su Facebook- perché la sanità è allo sbando. I medici che si imbavagliano, i cittadini che si devono pagare le cure perché sono finite le risorse, gli ospedali che chiudono. So che non è facile amministrare la sanità ma la situazione oggi è drammatica come non mai. Dopo un anno di ‘cura De Luca’ è tornato il virus del clientelismo, della spesa non controllata”. L’ex governatore sostiene che “noi avevamo iniziato a mettere le cose in ordine. Fino al 2011, nel periodo in cui governavano De Luca ed il Pd, i dati riportano che la sanità campana era ultima in Italia. I Lea, i livelli essenziali di assistenza, si fermavano a 101 punti. Con la nostra gestione  – prosegue in un – siamo riusciti a passare da 101 a 136, certo non ancora sufficiente ma siamo stati sicuramente la regione che, insieme alla Toscana, ha ottenuto il miglioramento più forte. Oggi si torna indietro, con De Luca, dai primi dati che mi risultano per il 2016 siamo tornati ultimi. E’ un dato molto negativo”. “Voglio anche fare un passaggio sulla Corte dei Conti – insiste Caldoro -. Nel 2016 il procuratore Cottone ha giudicato la chiusura della mia gestione: relativamente ai pagamenti alle aziende sanitarie si evidenzia un andamento 2009/2014 con una riduzione dei giorni da 427 nel 2009 a 160 nel 2014. Inoltre, è evidenziato il risultato di gestione positivo per la chiusura del 2015, con 182 milioni di euro. Nella relazione si riportavano queste testuali parole, i cui documenti ufficiali ho pubblicato anche sulla mia pagina Facebook: “Dati e proiezioni illustrano un andamento della spesa indirizzato alla normalizzazione, le misure prese in questi anni di gestione commissariale hanno dato una scossa al sistema che solo qualche anno fa andava incontro alla progressiva accelerazione della spesa e ad un incontrollabile aumento dell’indebitamento”. Che comunque pagheranno solo i cittadini.

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