Campania zona rossa? A rischio migliaia di posti di lavoro

E’ attesa per oggi la decisione del governo nazionale

A rischio la tenuta di centinaia di piccole e medie aziende e migliaia di posti di lavoro se la Campania dovesse essere dichiarata zona rossa. Le misure restrittive che verrebbero messe in campo determinerebbero un ulteriore aggravamento della situazione economica, aumento della povertà, ulteriori tagli salari con inevitabile tensione, proteste sociali e  ripercussione per l’ordine pubblico. Alcuni esempi?  I lavoratori dipendenti regolarmente inquadrati presso un bar o un ristorante, eventualmente collocati in cassa integrazione, percepirebbero meno di 400 euro di cassa integrazione. Un cameriere assunto con un contratto di stagista non potrà usufruire dei sostegni al reddito o dei cosiddetti “ammortizzatori sociali”. E’ attesa per oggi la decisione del governo nazionale sulla Campania. La regione potrebbe finire in zona rossa o arancione, oppure restare in zona gialla. Tra le ipotesi spunta anche quella di fare zona rossa soltanto Napoli e Caserta.

 Quali misure restrittive verrebbero messe in campo con la zona rossa in Campania?

Spostamenti – All’interno dell’area rossa è vietato ogni spostamento, sia nello stesso comune che verso comuni limitrofi (inclusi quelli dell’area gialla o arancione), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità (per esempio l’acquisto di beni necessari) o motivi di salute. Non è consentito far visita o incontrarsi con parenti o amici non conviventi, in qualsiasi luogo, aperto o chiuso.

È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza. E’ necessario produrre un’autocertificazione per giustificare ogni spostamento.

Attività economiche – Sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità (dalla biancheria al sapone). Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie, le parafarmacie. Ma anche barbieri, parrucchieri e lavanderie.  Sospesa l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie.

Attività sportiva – Sospese le attività sportive anche svolte nei centri sportivi all’aperto

CiCre

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