Avvio della pianificazione di rischio in caso di esondazione del Fiume Tanagro

Come intervenire e quali allevamenti, aziende produttive o di trasformazione mettere in salvo

Firmato questa mattina ad Auletta il protocollo di intesa per il progetto di pianificazione in caso di esondazione del Fiume Tanagro, tra il direttore tecnico del Cervene, Raffaele Bove, e il Presidente dell’Ente montano, Raffaele Accetta. La zona da prendere a modello comprende i 15 comuni del Vallo di Diano, a sud di Salerno. Individuata dalla Regione Campania come la zona di allerta rischio, il territorio in questione vede in media ogni anno dai 750 ai 1000 millimetri di precipitazioni. Abbastanza, per configurare uno scenario di esondazioni e alluvioni. Nel 2010, l’esondazione del fiume causò numerosi danni a carico del comparto zootecnico. Il progetto si pone alcuni obiettivi. In una prima fase, quello di valutare il rischio delle strutture zootecniche e delle attività di interesse veterinario. Saranno censiti i punti di interesse veterinario, verificati le loro coordinate geografiche e trasferite sulle mappe Gps di rischio già elaborate dalla Comunità Montana. Questo servirà a valutare quanto le strutture in questione sono pronte ad affrontare l’emergenza. Delle strutture bisognerà conoscere anche la loro capacità produttiva e per questa necessità è stato individuato un questionario che chiamerà in prima linea gli allevatori, rendendoli consapevoli e informati dei rischi. I dati relativi alle attività zootecniche e veterinarie saranno integrati all’interno dei piani di emergenza zonali di Protezione civile dei singoli Comuni.

Monica De Santis

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