Autista Anm aggredito a bottigliate, presidio in prefettura: “Da ieri autobus fermi per protesta”

La manifestazione domani mattina: “Colpevoli l’amministrazione, le parti sociali e la categoria. Sottovalutato l’odio dei cittadini nei confronti del collega ferito”

Un presidio di protesta sotto la prefettura di Napoli, dopo l’ultima, selvaggia, aggressione ai danni di un autista Anm. Lo promuove domani alle 10 l’Usb, sindacato in cui milita Vincenzo Ezio Lucchese, il conducente finito all’ospedale con una prognosi di 30 giorni. “Invitiamo tutti i lavoratori, tutte le parti sociali ed anche l’amministrazione Anm – afferma Adolfo Vallini, del coordinamento Usb – per chiedere garanzie sulla sicurezza per il personale front line Anm, perchè prima che ci scappi il morto, dobbiamo far capire che ora abbiamo bisogno di concretezza. La solidarietà non basta più”. I conducenti, conformemente al regolamento di esercizio, stanno segnalando i guasti presenti sulle vetture: dalla mancanza dell’equipaggimento di sicurezza, passando per le luci fino ad arrivare alle sospensioni e le porte.

Il sindacalista spiega che “da ieri sera alle 22.00 circa, il servizio Anm si è praticamente arrestato pian piano. Una valanga di solidarietà che è partita del deposito di Cavalleggeri fino a coinvolgere le coscienze di tutte le anime aziendali. Non sottovaluterei, però, l’odio esternato da una parte della cittadinanza nei riguardi del collega aggredito, perché l’esasperazione della famosa ‘guerra tra poveri’ ha ormai preso il sopravvento”. Il sindacato giudica colpevoli “la politica, l’amministrazione, le parti sociali, la categoria”
“Pur apprezzandone la solidarietà, sento di dover prendere le distanze  – aggiunge Vallini – da un comunicato aziendale che non si assume la responsabilità di chi ha già ricevuto più volte ed ampiamente l’allarme da parte dell’organizzazione sindacale che rappresento”.

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