Appalti e corruzione: il piddino Oddati e l’imprenditore Musella prendevano lo stesso treno per Roma ma sempre senza farsi vedere insieme

 Per quanto riguarda il denaro, invece, la consegna avveniva “pro manibus”

Giovedì prossimo si terranno gli interrogatori di garanzia degli 11 arrestati nell’ambito di un’indagine della Procura di Napoli su presunti illeciti legati all’assegnazione di appalti tra Pozzuoli, Taranto e Catanzaro mentre emergono altri particolari sul ruolo dei componenti del “comitato di affari” composto da politici del Pd, imprenditori, impiegati e dirigenti comunali.

Da Napoli prendevano lo stesso treno per Roma, ma senza farsi vedere insieme, e poi si incontravano nella sede di rappresentanza della Regione Campania dove, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti anche passaggi di denaro: gli indagati in questione sono l’imprenditore edile di Pozzuoli Salvatore Musella e Nicola Oddati, all’epoca dei fatti componente della direzione nazionale del Pd e dirigente della Regione Campania, arrestati ieri nell’ambito di un’indagine della Procura.

Gli spostamenti dei due indagati sono tenuti sotto controllo dalla polizia giudiziaria – anche grazie agli agenti della polizia ferroviaria – che, così, riesce a documentare le cessioni del denaro. Dall’indagine è emerso che Oddati si sarebbe fatto pagare le sue intercessioni anche attraverso l’uso di auto per i suoi spostamenti privati, ristrutturazioni, abiti sartoriali e pure con soggiorni in hotel.

Tutti corrisposti da Musella attraverso alcuni suoi collaboratori. Per quanto riguarda il denaro, invece, la consegna avveniva “pro manibus” direttamente da Musella.

Polizia di Stato e Guardia di Finanza ne documentano diversi di questi incontri nella sede della Regione Campania, a Roma. In alcuni sia Musella, sia Oddati, vengono sottoposti a controlli come quando, il 15 dicembre 2021, l’imprenditore puteolano viene trovato in possesso di una busta contenente 4mila euro in contanti. 

Oddati, invece, viene ispezionato, simulando un controllo di routine, il successivo 11 gennaio, sempre a Roma: in quella circostanza le forze dell’ordine gli trovano 14mila euro suddivisi in due pacchetti che teneva nello zaino. Prima dei controlli il politico aveva detto ai poliziotti che all’interno dei pacchetti altro non c’erano che tessere del partito da portare a Taranto. Per gli investigatori ci sarebbero stati diversi incontri analoghi durante i quali ci sarebbero stati dei trasferimenti di denaro in contanti tra gli indagati: soldi in possesso di Oddati, per diverse migliaia di euro, sono stati trovati anche durante delle perquisizioni eseguite in un hotel e nell’abitazione salernitana del politico nell’aprile del 2022

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