Tornano i love parking. Amore e riservatezza per soli 5 euro

In principio fu la premiata coppia -di sangue e in affari- Casaletta a promuovere l’idea che avrebbe cambiato l’ars amandi a Napoli e provincia, oggi ci riprova Gianluca Iacolare, giovane imprenditore cittadino.

A far cosa? A promuovere l’amore libero, quello da praticare senza vergogna, senza la paura che un Pacciani qualunque arrivi a minacciare acrobatici amplessi. Grazie a Gianluca Iacolare, infatti, chi non ha genitori che partono per il week end, o un nonno morto che ha lasciato una casa malmessa e polverosa, può correre ad amarsi nel nuovo Parco dell’amore che a breve spalancherà cofani e portiere nella zona di Giugliano.
Cosa offre Iacolare a questi giovani napoletani così desiderosi di esplodere di gioia e di piacere? Un riservatissimo stallo (ce ne sono ben 45) nel quale ululare alla luna per 5 euro le prime due ore e 3 le successive (ma diciamocelo Iacolare, ce stai a provà, che tanto dopo le prime due ore, suvvia).

Insomma, il sogno già cantato alla fine degli anni ’90 dal sommo Tony Tammaro sembra star prendendo finalmente corpo, sì che a Giugliano evidentemente quelli che ben pensano devono essere meno che a Pozzuoli –dove già un love park è stato chiuso ancor prima di aprire- o più semplicemente ci si ama con maggiore disinvoltura, meno pregiudizio, in totale libertà.

Iacolare, di fatto offre un vero servizio alla comunità: non solo riporta Napoli sul podio delle città dove amarsi è un diritto (esistono love park già a Crema e a Bari), di fatto riappiccicandole addosso il primato di terra d’amore, ma soprattutto offre ai suoi abitanti la speranza concreta che due ore di amore sono una possibilità concreta, reale, e che con la buona pace di un minaccioso freno a mano, ci si può produrre in numeri da circo per la durata di ALMENO due ore due.
Tutti potranno andare al parco dell’amore, giovani e vecchi, adulteri, concubini, coppie di fatto, amanti clandestini, clandestini amanti. Iacolare ha pensato praticamente a tutti. Ma non a tutti. Non ha pensato, ad esempio, alla categoria cui appartiene -con non poco imbarazzo- chi scrive: i giornalisti Iacolare, i giornalisti. Ti sei dimenticato dei giornalisti. Ma ti sei chiesto cosa succederà quando da domani invece che appropinquarsi alla pratica dell’amore libero avendo fatto preventivamente incetta di riviste e quotidiani, sarà possibile farlo semplicemente nascondendosi dietro un telo di plastica?
E adesso i giornali chi sei li compra più?

Sarah Galmuzzi

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