Coinvolti responsabile di pratiche edilizie, ex comandante della stazione dell’Arma e vicecomandante delle fiamme gialle. Tra le ipotesi di reato concussione, corruzione, accesso abusivo a sistema informatico

CAPRI – Sono 4 gli indagati a cui è stata notificata la misura cautelare. Divieto di dimora nel Comune di Capri e sospensione di 12 mesi dall’esercizio del pubblico impiego per il funzionario municipale Mario Cacciapuoti; sospensione di un anno e otto mesi per l’ex comandante della stazione carabinieri di Capri, Michele Sansonne, e per il vicecomandante della tenenza della guardia di finanza dell’isola, Pasquale Franco; obbligo di presentazione alla p.g. per l’imprenditore Francesco Giuliano Verardi, operante nel settore della navigazione. L’indagine dei nucleo carabinieri tutela ambiente, coordinata dal pool reati contro la pubblica amministrazione della Procura di Napoli, è partita dalle dichiarazioni di un ex impiegato del Comune di Capri. Secondo gli inquirenti, l’architetto Cacciapuoti, funzionario responsabile di tutte le pratiche edilizie, condoni compresi, sarebbe stato solito evadere solo le pratiche di tecnici compiacenti, ostacolando invece quelli di committenti che non avessero ancora sostituito il tecnico di fiducia con quello da lui consigliato. Il funzionario dell’ufficio tecnico, inoltre, è accusato di aver costretto tecnici e committenti a corrispondergli denaro o altre utilità per il rilascio dei titoli autorizzativi. Ma nell’inchiesta sono finiti anche due militari. Franco è accusato di essersi abusivamente introdotto nella banca dati delle forze dell’ordine, per fornire informazioni su denunce e indagini in corso e favorire così il funzionario. Su un filone parallelo che non coinvolge Cacciapuoti, si dipana invece l’indagine riguardante l’ex comandante della locale stazione dell’Arma: Sansonne è accusato di aver passato a Verardi notizie coperte da segreto istruttorio, in cambio di utilità a favore proprio e suoi familiari.
Gli indagati devono rispondere, a vario titolo, di presunti concussione, corruzione, accesso abusivo a sistema informatico, falso ideologico e per soppressione in atto pubblico, rivelazione di segreto d’ufficio.

 

 

PERQUISIZIONI – Perquisizioni negli alloggi e negli uffici di Michele Sansonne, ex comandante della stazione dei carabinieri di Capri e del finanziere Pasquale Franco, vice comandante della tenenza di Capri. Il decreto è stato emesso dai pm Henry John Woodcock, Celeste Carrano e Giuseppina Loreto, coordinati dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino. L’operazione è condotta dai carabinieri del Noe di Roma e del Nucleo Operativo di Napoli nonché dai militari della Guardia di Finanza del gruppo Napoli Uno. Gli uffici perquisiti sono quelli nella Scuola Marescialli e Brigadieri dei carabinieri di Firenze e nella tenenza della Gdf di Capri.

 

GLI INDAGATI RESPINGONO GLI ADDEBITI – Il legale di Verardi, l’avvocato Claudio D’Aniello, sostiene che il suo assistito sia parte lesa. E colloca i rapporti dell’imprenditore col maresciallo Sansonne ad epoca antecedente all’addebito, qualificandoli come “di cortesia o amicali”. L’architetto Cacciapuoti parla invece di “congiura”.
“Ribadisco, è una congiura – dice fuori alla  Caserma – che trova fondamento nelle dichiarazioni rilasciate da un ex dipendente del comune, messa in atto nei confronti di un funzionario come me che ha sempre fatto il suo dovere per la repressione degli abusi edilizi sull’isola e che per tale atteggiamento ha subito anche una serie di minacce pesanti e tra queste anche quella di morte”. Il funzionario specifica di aver anche sporto denuncia presso il Commissariato di Capri. “Agli atti  – aggiunge Cacciapuoti – esiste un fascicolo della Dda oggi al vaglio degli inquirenti. In quegli atti, che risalgono a qualche anno fa, si possono ritrovare riscontri sulla mia condotta”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest