Washington, i fan di Trump assaltano il Congresso: il giorno nero della democrazia Usa

Sospesa la seduta che avrebbe dovuto confermare la vittoria democratica alle presidenziali. Parlamento in lockdown, i sostenitori del presidente uscente fanno irruzione: spari all’interno, grave una donna. Lui: “Ci hanno rubato le elezioni ma andate a casa”. Evacuato il “traditore” Pence con deputati e senatori. Biden: “È un’insurrezione” Coprifuoco a Washington: 13 persone arrestate

Dopo il lungo comizio di Donald Trump, i più irriducibili fra i sostenitori hanno puntato verso Capitol Hill, sede di importanti istituzioni come Camera e Senato. Inizia così il giorno più lungo della democrazia americana. Il giorno in cui il Congresso avrebbe dovuto ratificare definitivamente il voto presidenziale, e la vittoria di Joe Biden. Una folla dapprima pacifica, tutti senza mascherina, ha scandito piu volte “Usa, Usa, Usa”. Poi con il passare dei minuti la manifestazione si è fatta più minacciosa. Gli agenti posti alla sicurezza dell’edificio hanno tentato con difficoltà di contenere la folla, ma poi hanno ceduto. Fino a quando nulla hanno potuto per evitare l’irruzione dei fan del presidente uscente all’interno del Congresso. Poco prima, quando la situazione volgeva al peggio, era stato dichiarato il lockdown di Capitol Hill. Le operazioni per la certificazione del voto presidenziale sono state sospese. I servizi segreti e gli agenti hanno evacuato il Campidoglio. Il primo ad essere messo in sicurezza è stato il vice presidente Mike Pence, per molti fan di Trump un “traditore”, per non avere accolto l’invito del presidente uscente a bloccare la certificazione del voto. Poi è toccato ai singoli deputati e senatori ai quali è stato rivolto l’invito ad indossare maschere antigas. In quegli attimi i gruppi più facinorosi hanno fatto irruzione nell’edificio, entrando in principio attraverso le finestre. Molti – secondo i media americani – erano armati. Uno scontro a fuoco si è registrato all’ingresso, ed una donna è stata colpita al petto. Ora si trova in gravi condizioni in ospedale. Era dal 1814 che il Congresso non veniva violato. Intanto altri gruppi si sono fatti largo lungo i corridoi, guadagnando la via per raggiungere alcune porzioni della struttura. Occupate la rotonda di Capitol Hill e persino l’aula del Senato. Un manifestante si è seduto sullo scranno di Mike Pence. Sui social sono rimbalzate le immagini dei manifestanti negli uffici o a spasso per i corridoi. Il terrore ha iniziato a serpeggiare nelle stanze ovattate del potere Usa. A Washington è decretato il coprifuoco, i primi arresti sono 13, mentre sono 5 le pistole sequestrate. Biden in diretta tv ha parlato di un’insurrezione: “La nostra democrazia è sotto una minaccia senza precedenti, una minaccia alla libertà. Un attentato allo stato di diritto. Le scene che stiamo vivendo non rispettano la vera America, ma rappresentano un piccolo gruppo di estremisti”. Poi l’appello a Trump: “Le parole di un presidente contano, possono ispirare per il bene o il male, pertanto faccio appello a Trump; deve andare alla televisione nazionale, onorare il giuramento, difendere la Costituzione e chiedere che tutto finisca presto. Questa non è una protesta ma un’insurrezione. Presidente Trump intervenga”. L’intervento è arrivato, con un video, ma nello stile incendiario di Trump: “Andate a casa. So come vi sentite ma andate a casa, voglio che nessuno si faccia male. Ci hanno rubato le elezioni, lo sanno tutti, ma adesso dovete tornare a casa, dobbiamo avere pace, legge e ordine”. Secondo la Cnn, poco prima della mezzanotte italiana, Capitol Hill è stato messo in sicurezza. La rete all news ha citato il Sergeant-at-Arms, massimo responsabile della sicurezza nel Congresso. Ma a Washington la tensione è ancora alle stelle.

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