Vico Equense, i funerali della donna accoltellata. L’ira dei parenti: “Anna non è stata protetta”

Convalidato il fermo per il reo confesso dell’omicidio

Il gip di Torre Annunziata Antonello Anzalone ha convalidato il fermo emesso nei confronti del 54enne Salvatore Ferraiuolo, reo confesso dell’omicidio di Anna Scala, la donna trovata senza vita a Piano di Sorrento, nel bagagliaio della sua auto.

Il giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere per l’uomo che è difeso dagli avvocati Gabriele Cimmino e Roberto Civita.

Il sostituto procuratore di Torre Annunziata Federico Nesso e il procuratore Nunzio Fragliasso contestano l’omicidio aggravato dalla premeditazione, lesioni e porto d’arma da taglio e occultamento di cadavere. Poi ci sono i maltrattamenti.


L’omicidio, emerge dal provvedimento, ha avuto importanti segnali precursori: Anna aveva subìto due aggressioni in due giorni, tra il 24 e il 25 luglio, con pugni e schiaffi presi a casa di un’amica e in spiaggia.

E, in aggiunta, i danni, sempre per mano dell’ex alla sua Citroen C3 (dove poi è stata ritrovata senza vita) e le minacce di morte – “vai a togliere la denuncia… quanto torno t’acciro (ti uccido) proprio…” – per costringerla a ritirare le denunce nei suoi confronti, corredate dall’accusa di tradimento.

I pm, nel decreto, sottolineano la sussistenza del pericolo di fuga e anche importanti testimonianze: quelle rese dall’amica a casa della quale la vittima si trovata il 24 luglio quando Ferraiuolo l’ha picchiata, e le dichiarazioni dei carabinieri di Massa Lubrense e di un sottotenente della polizia locale.

Poi ci sono anche le testimonianze di chi ha visto l’assassino – vestito di nero e con un coltello in mano – fuggire a piedi dal garage dove c’era la macchina della vittima con il suo corpo nel bagagliaio. E anche le immagini del sistema di videosorveglianza comunale che ha ripreso Ferraiuolo mentre scappava in sella a uno scooter.

Al pm che l’ha interrogato dopo la cattura, Ferraiuolo ha confessato di essersi procurato il coltello e di avere atteso Anna Scala per oltre un’ora prima di ucciderla


Durante l’udienza di convalida che si è tenuta stamattina Ferraiuolo ha riferito di non ricordare l’accaduto e di essere stato colto da un blackout.

La Procura di Torre Annunziata nel provvedimento di fermo emesso nei confronti dell’omicida reo confesso Salvatore Ferraiuolo sottolinea che l’omicidio è stato compiuto con “inaudita ferocia” e “in spregio del rapporto sentimentale che legava la vittima e l’indagato“, evidenziando che l’indagato è anche in grado di compiere altri reati contro la persona.

L’ira della famiglia di Anna, morte che si poteva evitare” – I segnali precursori c’erano tutti. Che fosse in pericolo era ormai chiaro e, nonostante ciò, nulla è stato fatto per impedire a quell’uomo che la uccidesse”. Giovanni De Gennaro non è solo il legale della famiglia di Anna Scala. E’ anche un parente e la sua rabbia, che sfoga mentre va ai funerali, porta a conclusioni nette e chiare: “Una misura cautelare, anche solo un braccialetto, avrebbe evitato questa tragedia”, dice.

La chiesa di ‘San Renato Vescovo’ a Moiano di Vico Equense era gremita da centinaia di persone che nel pomeriggio hanno voluto dare l’addio ad Anna.
In tanti sono arrivati anche dai comuni vicini per dare sostegno ai familiari della donna, distrutti dal dolore. Anna, che faceva la parrucchiera, era molto conosciuta. Viene descritta come una donna mite, “che ha creduto nell’amore, sempre con una sorriso rassicurante e che di certo – hanno detto alcune conoscenti – non meritava di finire così“.


Il feretro è giunto in chiesa poco dopo le 15, sotto un sole cocente. In chiesa con i familiari di Anna anche il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello. Ma c’erano anche altri sindaci dei Comuni della penisola sorrentina.


Per Moiano, frazione di Vico Equense dove la famiglia di Anna, è molto conosciuta, è stato “il giorno del dolore”: “ora ci sentiamo tutti vittime e feriti – ha detto il parroco, don Maurizio Esposito nella sua omelia – ma facciamo fatica a capire il terrore e la paura che ha vissuto Anna. Non abbiamo saputo o potuto difendere. Ecco perché siamo tutti chiamati a sentirci più responsabili e a fare qualcosa. Perchè nessuna violenza o litigio è un fatto privato. Alle autorità chiediamo che non accada più

Il vescovo di Sorrento, scelte coraggiose contro i femminicidi – Sono vicino con la mia preghiera ai familiari” e alla “comunità in questo momento di grande sofferenza. Chiedo al Signore che scuota le nostre coscienze e ci guidi a fare delle scelte coraggiose e condivise perché cessino queste violenze così brutali e inaccettabili”. E’ quanto si legge in un mnessaggio che l’arcivescovo di Castellammare di Stabia-Sorrento, Franco Alfano, ha indirizzo ai familiari di Anna Scala.


Il messaggio, riportato sulla pagine Fb della diocesi, è stato letto nel corso dei funerali a Vico Equense, dove il feretro della donna è arrivato poco dopo le 15. Ad attenderlo decine di persone addolorate e sgomente.


Il rispetto di ogni donna – prosegue il presule – sia al centro dei cammini educativi delle nostre comunità, in modo esplicito e costante. La collaborazione con tutte le agenzie educative ci renda vigilanti, in modo esplicito e costante. Uniamoci nel dolore, senza perdere la speranza e schierandoci sempre dalla parte di chi chiede aiuto”.


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