Val Susa: arrestata la portavoce NoTav, Dana Lauriola. Criminalizzata una lotta sociale

Momenti di tensione con le forze dell’ordine, fermato un attivista

Momenti di tensione alle prime luci dell’alba  a Bussoleno, in Val Susa. Agenti della Digos hanno arrestato Dana Lauriola, 38enne portavoce del movimento No Tav e attivista del centro sociale Askatasuna. L’arresto di Dana ha provocato uno scontro tra le forze di polizia e i militanti No Tav che avevano promosso  un presidio permanente per contestare la decisione del tribunale di Torino di respingere la richiesta di misure alternative per la donna, condannata in via definitiva a due anni per un episodio del 3 marzo 2012, quando circa 300 persone bloccarono il casello di Avigliana della Torino-Bardonecchia permettendo alle vetture di passare senza pagare il pedaggio. Durante la protesta di oggi è stato arrestato un attivista del Movimento, Stefano Milanesi ex militante di Prima Linea

https://www.facebook.com/notav.info/videos/755417551670823/
Momenti di tensione per l’arresto di Dana

Mentre una pandemia sta sconvolgendo il pianeta, le priorità  che vengono portate avanti sono chiare, continuare a finanziare il sistema delle grandi opere inutili e perseguitare, arrestare, colpire chi vi si opponeaffermano i No Tav in un lungo comunicatoQuesta mattinata ha sancito che la Val Susa è fuori dallo Stato di Diritto, è un territorio occupato come diciamo da anni, dove le forze dell’ordine possono fare il buono e il cattivo tempo al servizio dei potenti senza che nessuno dagli scranni istituzionali faccia domande“, aggiungono i No Tav, che parlano di “vergognosa prepotenza contro una donna, una compagna e contro un intero territorio“. E denunciano una carica a freddodelle forze dell’ordine, nella quale sostengono che un giovane No Tav sia stato ferito alla testa.Che dire di questo governo supino allo strapotere delle lobbies del cemento e del mattone? Che dire di quella parte di maggioranza che per anni si è professata No Tav? Quelli che si professavano vicini alle esigenze dei cittadini adesso tacciono di fronte allo Stato d’eccezione che viene applicato in tutta la sua violenza in Val Susaconclude la nota – In valle si continua a resistere da trent’anni con determinazione e senza paura, e noi continueremo a farlo, perchè sappiamo che questa grande opera è mortifera, sappiamo che non vogliamo un futuro di devastazione, inquinamento, tumori e desolazione sociale per il territorio in cui viviamo”

CiCre

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest