Umbria, il Pd fa il gioco dell’oca: la governatrice Marini si dimette ancora

Sabato aveva votato contro le sue stesse dimissioni, ora annuncia di nuovo l’addio: “Percorso dettato da ragioni istituzionali e non certo personali”

Prima si dimette, poi vota contro le sue dimissioni, infine Catiuscia Marini conferma di dimettersi. Chi ci capisce è bravo, nel Pd. La governatrice dell’Umbria stamane ha inviato una lettera alla presidente del consiglio regionale Donatella Porzi, per confermare l’addio. Un gioco dell’oca che disorienta. L’apparente dietrofront di sabato, con il no dell’aula alle dimissioni, aveva generato altri malumori al Nazareno. “L’Umbria gate” è una spina nel fianco per il segretario Zingaretti, già in imbarazzo per l’indagine sulla Sanitopoli. Un’inchiesta che coinvolge la stessa Marini, indagata per abuso d’ufficio, rivelazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento e falso, nella concorsopoli della sanità. Lo sconcerto era trapelato dalle parole del presidente del Pd. “Quando una si dimette – aveva dichiarato Paolo Gentiloni a Circo Massimo su Radio capital – per ragioni serie che non hanno nulla a che fare con le verità giudiziarie che verranno dalle indagini della magistratura ma che sono una scelta politica a tutela della Regione e del partito, che un mese dopo ci si ripensi mi sembra incomprensibile”.  Nella sua missiva a Porzi, Marini parla di “percorso dettato esclusivamente da ragioni istituzionali, di correttezza e di rispetto per tutti i componenti dell’Assemblea, sia di maggioranza, sia di opposizione, e non certo da ragioni personali”. Il problema è che nessuno le ha capite. Ma non è detta l’ultima parola: il consiglio regionale deve ratificare ancora la comunicazione della governatrice.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest