Torre del Greco, donna affoga figlio di due anni in mare: credeva fosse autistico

Dpo ore di interrogatori ha confessato alla pm Andreana Ambrosino della procura di Torre Annunziata.Sono stata io ad ucciderlo, sono stata io a gettarlo in mare, era malato”. 

Triste storia, tragedia assurda a Torre del Greco. Credeva che il figlio fosse autistico e per questo ha deciso di sopprimere quella giovane vita gettandolo in mare.

Ha confessato A.G la donna di 40 anni che nella serata di domenica era stata salvata dalle acque nel porto di Torre del Greco.

Ai soccorritori aveva raccontato di essere stata rapinata e buttata in mare con il figlioletto di due anni, ma dopo ore di interrogatorio, affiancata dall’avvocato Tommaso Ciro Civitella, ha confessato alla pm Andreana Ambrosino della procura di Torre Annunziata. “Sono stata io ad ucciderlo, sono stata io a gettarlo in mare, era malato”. 

Nel pomeriggio la Procura di Torre Annunziata aveva emesso un decreto di fermo di per omicidio volontario nei confronti della donna, appartenente ad una dignitosa famiglia torrese.

I fatti sono accaduti intorno alle 22 di domenica. La donna era già in riva al mare con il bambino tra le braccia quando il marito ha segnalato alle forze dell’ordine che si era allontanata da casa con il figlio.

Nonostante i tentativi di rianimarlo da parte degli operatori sanitari del 118, il bambino è deceduto per annegamento.  Due testimoni hanno raccontato che in acqua c’erano la donna che pronunciava frasi sconnesse, poi lo zio del bambino che ha tentato di rianimarlo. 

Questa mattina uno psichiatra avrebbe dovuto visitare il bambino perché aveva problemi a parlare. La madre del piccolo era entrata in depressione già da alcuni mesi, come conferma l’avvocato Civitella.

Non si è trattato di un gesto volontario. Quella povera donna, quando l’ho incontrata in caserma, aveva dei vuoti di memoria assoluti. Dev’essersi trovata sulla spiaggia senza neppure sapere il perché” – ha detto il legale.

Sono tuttora in corso le indagini per accertare compiutamente i motivi dell’omicidio – ha detto il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso ma allo stato, sulla scorta delle prime acquisizioni investigative, il gesto della donna sarebbe riconducibile al fatto che la stessa credeva che il figlio fosse affetto da problemi di ritardo mentale, nonostante non vi fosse alcuna conferma dal punto di vista sanitario”.

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