Torino, Appendino condannata per i tragici fatti di piazza San Carlo

Un anno e mezzo di reclusione (pena sospesa) per la sindaca e altri quattro, tra cui l’ex questore Sanna. Il 3 giugno 2017 il panico tra la folla, durante la proiezione della finale Champions, causò 1.600 feriti e due vittime. A scatenarlo alcuni rapinatori con spray urticanti

Il procedimento è relativo ai fatti del 3 giugno 2017, durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions League, Juventus-Real Madrid. Quella sera in piazza San Carlo – scandita dalla netta (1-4) sconfitta dei bianconeri – una serie di ondate di panico tra la folla portarono a 1.600 feriti, e in seguito alla morte di due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato, a causa delle lesioni subite. Oggi sono stati tutti condannati a un anno e sei mesi i 5 imputati – tra cui la sindaca di Torino, Chiara Appendino – nel processo con rito abbreviato per i fatti di piazza San Carlo. A scatenare il fuggi fuggi furono alcuni rapinatori, che usavano spray urticanti, scambiati per terroristi. La sentenza del gup Maria Francesca Abenavoli riguarda anche l’ex capo di gabinetto del Comune Paolo Giordana, l’allora questore Angelo Sanna, l’architetto Enrico Bertoletti e l’ex presidente dell’Agenzia Turismo Torino, Maurizio Montagnese. Un sesto imputato, Danilo Bessone, esponente di Turismo Torino, ha chiesto e ottenuto di patteggiare un anno e sei mesi. Tutti hanno ottenuto la sospensione condizionale della pena. Le accuse mosse dalla procura erano disastro, lesioni e omicidio colposo. “Quello che è accaduto quel giorno è un dolore che io porto con me – dice Appendino-, l’ho portato in questi anni e lo porterò sempre. Lo porto io, lo porta la città e la comunità. Le questioni processuali non incidono su come io abbia vissuto i fatti di piazza San Carlo ora attendiamo le motivazioni ma sicuramente procederemo con l’appello”.

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