Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov evoca piani di “deterrenza nucleare”
Il presidente USA Joe Biden ha “segretamente” autorizzato l’Ucraina a colpire in territorio russo con armi Usa ma solo nell’area vicino a Kharkiv e non a lungo raggio. Lo riferisce il quotidiano statunitense Politico in esclusiva citando due fonti informate. “Il presidente ha di recente ordinato al suo team di garantire che l’Ucraina sia in grado di utilizzare le armi statunitensi a Kharkiv a scopo di controffensiva”, ha detto un funzionario americano. La decisione arriva mentre i ministri degli Esteri della Nato si ritrovano a Praga per fare il punto in vista sul summit di Washington, previsto a luglio. Sul tavolo ci sono diversi temi da trattare – i piani di deterrenza verso la Russia, la nomina del nuovo segretario generale – ma nessuno nasconde che sarà di nuovo l’Ucraina a dominare la discussione.
Perché l’offensiva a Kharkiv desta “seria preoccupazione” e la situazione sul campo resta tesa. Il dibattito sulle restrizioni per l’uso delle armi fornite a Kiev – rimuoverle o meno – è entrato nel vivo, con ormai la maggioranza degli alleati nel campo dei ‘falchi’.
La Federazione Russa minaccia ritorsioni e accusa la Nato di fomentare l’escalation. Il ministro degli Esteri Serghei Lavrov evoca piani di “deterrenza nucleare” se gli americani attueranno il “dispiegamento di missili terrestri a medio e corto raggio”, mentre il portavoce del Cremlino punta il dito contro gli alleati perché “stanno spingendo in ogni modo possibile l’Ucraina a continuare questa guerra senza senso”.
Sulla stessa lunghezza d’onda, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass “Gli Stati Uniti e la Nato intendono continuare la guerra con la Russia, e ciò causerà loro grandi danni” .
Netta la posizione del Vaticano. La possibilità di utilizzare armi fornite dalla Nato anche sul territorio russo “credo che debba preoccupare ogni persona che abbia a cuore le sorti del nostro mondo. Questo potrebbe comportare un’escalation che nessuno potrà più controllare: è una prospettiva davvero inquietante”. Così il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, a margine di un evento a Milano. “Siamo impegnati sul piano umanitario, soprattutto sulla questione del ritorno dei bambini ucraini in patria, un meccanismo che è stato avviato con la visita del cardinal Zuppi a Kiev e a Mosca che sta portando dei frutti. Altri spazi non ci sono” ha aggiunto.
E non finisce qui. Gli eserciti di Cina e Russia “approfondiranno ulteriormente la fiducia reciproca e la cooperazione, amplieranno la portata delle esercitazioni congiunte e terranno regolarmente pattuglie congiunte marittime e aeree”. Lo ha assicurato il portavoce del ministero della Difesa di Pechino Wu Qian, respingendo le accuse di Usa e Gb di assistenza diretta allo sforzo bellico di Mosca contro l’Ucraina. “La parte cinese adotta sempre un atteggiamento prudente e responsabile sull’export di prodotti militari e gestisce rigorosamente quello di articoli a duplice uso”, ha obiettato Wu, nel corso del briefing mensile.
In un discorso trasmesso dalla TV di Stato turca Trt, il presidente Recep Tayyip Erdogan, senza giri di parole ha affermato che “i nostri sforzi per porre fine al conflitto tra Mosca e Kiev purtroppo sono stati bloccati e sabotati dalle lobby della guerra. Nessuno sa quando questa conflitto finirà”.
Conte, su guerra a Ucraina alto rischio di escalation – “Da un lato sono preoccupatissimo. Dall’altro la nostra premier invita alla prudenza, voce che però non viene ascoltata perché in Europa non contiamo nulla. Finora l’Italia si è accontentata di un bacio sulla fronte da parte di Biden. Da oltre due anni la sola strategia presente sul tavolo purtroppo è quella dell’escalation militare“. Lo ha detto Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, intervistato a Tg4, riferendosi all’attuale situazione della guerra in Ucraina. “Secondo Lei che cosa farà la Russia, che ha 6mila testate nucleari, quando verrà attaccata dai missili che l’Europa ha inviato all’Ucraina?”, ha aggiunto.
“Noi abbiamo condannato l’atroce massacro compiuto il 7 ottobre da Hamas. Nello stesso tempo abbiamo detto che non si doveva dare a Israele la possibilità di attuare una reazione sproporzionata e di questa reazione hanno una grande responsabilità proprio gli Stati Uniti” sottolinea a proposito della guerra in Medio Oriente. “Netanyahu è scellerato nel continuare a portare avanti questi massacri sui civili palestinesi, donne e bambini. L’unica strada da intraprendere è quella di due popoli e due Stati. Per questo è fondamentale che l’Italia riconosca lo Stato di Palestina”, conclude.