Stage e tirocini, lo sfruttamento legalizzato dei giovani italiani

Un sistema legittimato dalla legge Treu

Gli stage, i tirocini in azienda mascherati da lavoro sono uno scandalo. Un sistema  mirato al puro sfruttamento di centinaia di giovani e che non hanno  alcuna possibilità di procedere a successiva assunzione  senza nemmeno imparare qualcosa di davvero utile. In moltissimi casi gli stage aziendali vengono utilizzati come lavoro gratuito o sottopagato in sostituzione di personale dipendente. Una truffa.

Uno sfruttamento permanente, con il preciso intento di risparmiare sempre di più sul costo del lavoro, a spese soprattutto dei giovani. Originariamente il tirocinio nasce come modalità formativa non retribuita in quanto, appunto, volta a imparare una professione. Queste disposizioni, previste dalla legge Treu, però, sono state modificate quando le istituzioni hanno capito che in realtà spesso le cose non stavano così: perché non solo lo stagista è, in molti casi, un lavoratore a tutti gli effetti, senza alcuna tutela, ma è impiegato per svolgere lo stesso ruolo di chi è assunto con un contratto.

Significative alcune testimonianze. “Per 3 mesi ho fatto da stagista in un ristorante di Napoli – racconta FlaviaAlla fine del periodo di stage mi hanno liquidata con un semplice “ciao” e un “sei stata brava” senza percepire un euro”. “Sto facendo uno stage da due mesi, non ho firmato niente, e in due giorni mi hanno insegnato a fare bolle, impacchettare vestiti e spostare e riordinare scatoloni – sottolinea AntonellaUna finta formazione. Trattata malissimo ogni giorno e nessuno mi ha insegnato nulla.  Pessima esperienza per fare il magazziniere pagata neanche un euro all’ora”.

E ancora. “Attualmente sto svolgendo un periodo di stage in una grande azienda. Devo rispettare gli orari dei dipendenti, non vengo pagata, non mi viene dato nemmeno un rimborso spese, e, per quanto riguarda la prospettiva di una futura assunzione, mi é stato detto chiaro e tondo di non farmi illusioni – denuncia PatriziaTra un paio di mesi infatti, terminerò il mio stage, e l’azienda ha già pronto un altro stagista da mettere al mio posto; io stessa ho preso il posto del povero stagista che mi ha preceduta. Oltretutto non posso assolutamente dire che questa sia un’esperienza formativa, dato che non vengo seguita e mi devo “inventare” il lavoro da fare. Trovo che lo stage possa essere un momento formativo importante, ma occorrono controlli e regole ben definite. Altrimenti rischia di essere solo un altro modo per sfruttare i giovani, senza per altro motivarli o insegnargli un lavoro. In tal caso lo stage fa più male che bene”.  

Testimonianze che rappresentano un atto d’accusa per le istituzioni che non valorizzano professionalmente i nostri giovani. Necessari, urgenti i controlli sistematici da parte della Guardia di Finanza e di carabinieri del nucleo di tutela del lavoro. Il tirocinio, lo stage sono utilizzati in maniera fraudolenta e i  giovani, i disoccupati, gli inoccupati e le categorie deboli che si trovano in questo limbo tra regolamentazione e irregolarità sono sempre di più.

Esistono però dei piccoli trucchi per riuscire a capire quali sono le possibilità nella selva degli stage. Infatti,  non tutti sono uguali, ma cambiano in base alle necessità delle aziende: stage extracurriculari e curricolare, stage di formazione e orientamento, infine stage di inserimento. Sta a chi viene scelto per lo stage dover mettere in chiaro le cose fin da subito: se siete alla ricerca di inserimento, è bene chiedere subito la finalità dello stage, per evitare di incappare nel giro dei “turnisti” del lavoro (spesso anche gratuito) senza alcuna possibilità di inserimento nell’azienda ospitante. Gli stage curricolari sono quelli che vengono svolti all’interno di un contesto universitario o scolastico, gli stage extracurricolari sono quelli che si producono indipendentemente dall’alveo della formazione tipica di impronta universitaria o scolastica.

Le organizzazioni sindacali e le associazioni hanno diffuso un decalogo  per difendersi dagli stage truffa

1) Stage e tirocinio non sono forme di lavoro. Stage e tirocinio devono essere fondate su un progetto formativo definito da una Convenzione tra l’ente promotore, l’ente ospitante e lo stagista stesso.

2) Gli stagisti devono essere inseriti o aver da poco concluso percorsi formativi. L’ente promotore deve prevedere il riconoscimento dei crediti formativi e la certificazione delle competenze nel libretto formativo.

3) Lo stagista ha diritto al tutorato. Il Tutor viene messo a disposizione sia dall’ente promotore che dall’ente ospitante. Gli enti promotori non possono destinare ad ogni Tutor più di 20 stagisti. Lo stagista deve essere affiancato nella sua attività e non può rimanere solo nella sede operativa, specialmente se aperta al pubblico.

4) Lo stagista non può sostituire personale dipendente. Gli enti ospitanti non possono far uso degli stagisti per coprire compiti e mansioni che andrebbero affidate a personale dipendente, né attività ripetitive prive di contenuto formativo; non possono essere previsti obblighi di orario.

5) E’ consentito un limite massimo di stagisti in proporzione al personale. Ogni ente ospitante può avere nell’arco dell’anno solare: max 1 stagista per le aziende sotto i 15 dipendenti a tempo indeterminato, max 2 stagisti per le aziende da 15 a 50, max il 10% per le aziende sopra i 50 dipendenti.

6) La durata di uno stage è commisurata al progetto formativo e non oltre 6 mesi. Salvo i casi in cui il progetto formativo è articolato in una durata superiore, comunque massimo 9 mesi.

7) Lo stage non può essere prorogato. Il soggetto ospitante non può riproporre nell’arco dell’anno lo stesso progetto di stage, nemmeno attraverso un altro soggetto promotore.

8) Lo stagista deve esser messo in condizione di formarsi. Allo stagista devono essere messi a disposizione gli strumenti funzionali alla sua attività, compresa una postazione di lavoro e l’accesso alle riunioni di lavoro utili al suo percorso formativo.

9) Allo stagista devono essere riconosciuti pari diritti. Eguale trattamento rispetto ai dipendenti dell’ente ospitante in relazione ai servizi di mensa, buoni pasto, trasporti, alloggio. Allo stagista devono essere garantite l’assicurazione infortunistica e tutte le norme previste sulla salute e sicurezza

10) Lo stagista ha diritto ad un congruo rimborso spese. Il rimborso spese viene erogato dall’Ente ospitante, anche in misura forfettaria. Per consentire piena autonomia nello svolgimento del periodo di stage, allo stagista deve esser garantito, anche mediante il concorso economico delle Istituzioni pubbliche, una borsa di studio pari almeno a 400 euro.

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