Si scava per ricostruire la rete di Amri in Italia, in Tunisia arrestato il nipote

Diverse domande si affastellano nel lavoro degli investigatori italiani e tedeschi: cosa ha fatto nelle ultime dieci ore della sua vita, trascorse in Italia? Dove era diretto? Come ha fatto il super ricercato ad attraversare l’Europa senza essere riconosciuto da nessuno? Nel paese nordafricano smantellata cellula jihadista di cui faceva parte il congiunto

Da Chambery a Sesto San Giovanni in dieci ore. Cosa ha fatto Anis Amri nelle ultime dieci ore della sua vita? Da questa domanda partono le indagini per scovare la possibile rete di contatti in Italia del terrorista tunisino, ucciso dalla polizia in un conflitto a fuoco. Interrogativi, ipotesi che in queste ore si affastellano nel lavoro degli investigatori italiani e tedeschi. Come ha fatto il super ricercato ad attraversare l’Europa senza essere riconosciuto da nessuno? E inoltre: dove era diretto? Sono solo alcuni dei dilemmi che attanagliano gli 007 all’opera in queste ore, in quel che appare un rompicapo.  Intanto le forze di sicurezza tunisine hanno arrestato nella notte il nipote del presunto autore della strage di Berlino. Il giovane è stato fermato con l’accusa di aver giurato fedeltà allo Stato islamico, nell’ambito di un’operazione che ha portato allo smantellamento di una cellula jihadista composta da 3 uomini tra i 18 e i 27 anni, attiva tra Fouchana, nel governatorato di Ben Arous, e Oueslatia, in quello di Kairouan. Da quanto risulta,  Amri era in contatto con suo nipote attraverso Telegram per poter eludere i controlli della polizia.

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