Senato: approvato il reddito di cittadinanza, il diritto di tutti a una vita dignitosa

Milioni di italiani in difficoltà economiche avranno un sostegno reale per guardare al futuro con speranza e dignità, mentre chi ha lavorato tutta una vita potrà andare finalmente in pensione.

Con 149 sì, 110 no e 4 astenuti l’Aula del Senato ha dato  via libera al  reddito di cittadinanza e quota 100. Il provvedimento passa adesso all’esame della Camera per la seconda lettura. Inizia il cambiamento nello Stato sociale del  Paese. A migliaia di cittadini, lavoratori e famiglie vengono restituiti i diritti negati da anni di politiche di austerità.  Con il Reddito di Cittadinanza e Quota 100 ci sono le premesse per  ristabilire l’equità sociale. Milioni di italiani in difficoltà economiche avranno un sostegno reale per guardare al futuro con speranza e dignità, mentre chi ha lavorato tutta una vita potrà andare finalmente in pensione.

Con il reddito di cittadinanza si realizza uno dei sogni coltivati dai padri costituenti: “nessuno deve rimanere indietro. Un sogno che diventa realtà perché finalmente ci sarà una misura efficace di lotta alla povertà, che riconosce per legge il diritto di tutti a una vita dignitosa”. Lo ha detto la vice presidente del Senato e senatrice del Movimento 5 Stelle, Paola Taverna, nella dichiarazione di voto sul decreto. Un intervento passionale che ha scaldato gli animi e irritato gli esponenti di destra e del Partito Democratico.  Taverna ha attaccato il Pd. “Qualcuno dice che il reddito di cittadinanza e’ elemosina. Magari ce lo dice chi l’elemosina l’ha fatta veramente, con gli 80 euro. E a qualcuno l’ha pure chiesta indietro – ha detto con un chiaro riferimento a Matteo Renzi,  intervenuto poco prima. Dai banchi del Pd insorgono. Taverna non risparmia neppure Forza Italia. A cominciare da Antonio Saccone che ieri ha consigliato a Luigi Di Maio di tornare a fare lo steward, mostrando in aula una pettorina con la foto del ministro. “Vede Saccone ha sottolineato Tavernanoi siamo fieri di avere un capo politico che a 32 anni e’ incensurato e ha fatto lavori umili, come tutti i ragazzi italiani, prima di fare il ministro. Non sono certo io a doverle ricordare la storia del suo capo politico”. La senatrice si sofferma sulla povertà: “Questi che criticano il reddito di cittadinanza, ma che ne sanno di povertà? Madre Teresa di Calcutta, invitata a un convegno sulla fame nel mondo, disse: ‘io vengo a questo convegno a patto che coloro che vi partecipano rispettino almeno per tre giorni di digiuno’. Ecco, colleghi prima di parlare di povertà cominciate a vivere con 400 euro al mese, a mantenere le famiglie a 800 euro al mese”. Nel passaggio finale del suo intervento, Taverna è stata particolarmente critica con i sindacati che “sono scesi in piazza contro il reddito di cittadinanza, peraltro insieme a Confindustria. E’ finita anche per voi, vi siete arroccati sulle vostre prerogative, dimenticando che dovevate rappresentare i più deboli e non i più forti“.

 

I senatori di Liberi e Uguali si sono astenuti – Noi non siamo contrari al reddito di cittadinanza e alla quota 100 ma il governo deve portare delle profonde modifiche su alcune questioni e penso a quella dei disabili, degli immigrati, dei minori poveri, ai senza fissa dimora, e al grande tema degli esodati. Senza queste modifiche, la nostra astensione diventerò una netta contrarietà”. Così il senatore Francesco Laforgia di Leu nel corso delle dichiarazioni di voto al Senato sul decretone, annunciando il voto di astensione.

 

                                                                                                                                       CiCre

 

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