San Pietro, il Papa prega per la Siria e dice: “La Pasqua è una sorpresa”

L’omelia di Francesco: “Gli annunci di Dio sono sempre sorprese, tu non te lo aspetti. E lui va e ti commuove”

“Noi oggi domandiamo frutti di pace per il mondo intero, a cominciare dall’amata e martoriata Siria, la cui popolazione è stremata da una guerra che non vede fine”. C’è la Siria nel tradizionale messaggio pasquale di Papa Francesco, che precede la benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro, dove erano presenti oltre 80mila persone. Ma anche la Terra Santa, lo Yemen, il Medio Oriente e l’Africa, il Sud Sudan, la Corea l’Ucraina e il Venezuela. A tutti il pontefice rivolge un pensiero di speranza e chiede che “la luce di Cristo Risorto illumini le coscienze di tutti i responsabili politici e militari, affinché si ponga termine immediatamente allo sterminio in corso”. Nell’omelia spiega che la Pasqua “è una sorpresa”, perché “gli annunci di Dio sono sempre sorprese”. E “per dirlo un po’ con il linguaggio dei giovani: la sorpresa è un colpo basso; tu non te lo aspetti. E lui va e ti commuove”. L’annuncio è dunque il primo dei tre concetti su cui il Pontefice invita a riflettere. Il secondo è la fretta: “Le sorprese di Dio ci mettono in cammino, subito, senza aspettare”. La gente corre come “la casalinga che lascia le patate nella pentola e le troverà bruciate, ma l’importante è andare”. E c’è chi corre ma anche “uno che si prende un po’ di tempo, non vuole rischiare. Ma il Signore è buono, lo aspetta con amore, è Tommaso – cita il Vangelo – Anche il Signore ha pazienza per coloro che non vanno così di fretta”. Il terzo concetto è una domanda: “Ho il cuore aperto alle sorprese di Dio, sono capace di andare di fretta o sempre con quella cantilena: ‘Ma, domani vedrò, domani, domani?’. L’annuncio fatto sorpresa, la corsa\andare di fretta, e la domanda: ‘E io, oggi, in questa Pasqua 2018, io che faccio? Tu, che fai?'”, è la domanda rivolta alla folla in piazza.

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