Riceviamo e pubblichiamo integralmente
Romina Licciardi era ed è la compagna di vita dell’ex segretario generale della Cgil di Ragusa, Tommaso Fonte epurato dall’organizzazione sindacale nel luglio del 2008. Dopo che Tommaso Fonte intenta, nel novembre del 2008, una causa di lavoro contro la stessa Cgil, Romina(dipendente della Cgil con contratto a tempo indeterminato) viene licenziata l’8 aprile del 2010. In seguito al licenziamento, Romina Licciardi intenta un ricorso alla sezione lavoro del Tribunale di Ragusa e incredibilmente scopre che la Cgil, che l’aveva licenziata si costituisce in giudizio attraverso lo studio legale Giannone (suo ex marito) per il tramite della sua socia di studio avvocata Salvatrice Crisicone. Con la sentenza di primo grado il ricorso di Romina viene solo parzialmente accolto dal Giudice del lavoro che condanna la Cgil al pagamento di differenze retributive per lavoro nero e la relativa regolarizzazione contributiva , liquidando le spese processuali in favore della Licciardi. Il giudizio di appello si e’ concluso con una sentenza sfavorevole per Romina e con la sua condanna al pagamento delle spese processuali. Romina Licciardi allora propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza di secondo grado. In pendenza del ricorso per Cassazione di Romina Licciardi, la Cgil sempre attraverso lo studio legale Giannone (suo ex marito ), sulla base di una sentenza non definitiva (incredibile) e in pendenza della decisione del giudizio per Cassazione (ancor più incredibile) ,sulla base della sentenza di secondo grado notificava alla Licciardi un atto di pignoramento immobiliare della sola e unica casa di abitazione gravata peraltro da mutuo ipotecario, a fronte del pagamento delle spese processuali ( per lo studio legale del suo ex marito ) iscrivendo la causa presso il Giudice delle esecuzioni con la prossima udienza fissata ottobre 2019.
Nelle more,stante l’evidente anomalia per cui per pignorare la casa della lavoratrice Romina Licciardi, la Cgil si avvale dello studio legale dell’ex marito, determinando cosi’ un palese conflitto di interessi anche deontologico, la Licciardi ha provveduto a formalizzare un esposto al consiglio dell’ Ordine degli Avvocati che è chiamato a pronunciarsi.
In data 1 marzo 2019 la Corte di Cassassione ha accolto il ricorso di Romina per differenze retribuive in suo favore cassando la sentenza di secondo grado per il motivo accolto e rinviando alla Corte di Appello di Palermo per la riassunzione e a cui demanda di provvedere per le spese processuali anche del giudizio di legittimità. Nel contempo però erano gia’ iniziate le procedure di vendita dell’immobile pignorato di proprietà di Romina Licciardi da parte dalla Cgil con le perizie di stima. In seguito all’intervenuta ordinanza della Cassazione la Cgil di Ragusa non ha provveduto a rinunciare l’atto di pignoramento intentato contro Romina Licciardi al fine di arrestare le procedure di vendita dell’immobile di proprietà della lavoratrice licenziata dalla stessa Cgil.
Insomma, la Cgil non solo ha licenziato la lavoratrice (sic.. ) ma le ha anche pignorato la casa e adesso nonostante l’intervenuta ordinanza della Cassazione in favore della Licciardi persevera diabolicamente nel pignoramento per tentare di mettere in vendila la casa della lavoratrice che ha licenziato.
Quando si dice della determinazione della Cgil nella difesa dei diritti …..
Non ci sono altre parole da aggiungere.
Tommaso Fonte ex segretario generale della Cgil di Ragusa