Si accelerano le procedure per la rescissione
Non è illegittimo estromettere Autostrade per l’Italia la società della famiglia Benetton dalla ricostruzione del Ponte Morandi. La Corte Costituzionale ha respinto il ricorso presentato da Autostrade per l’Italia sulla sua esclusione dalla procedura negoziata per la scelta delle imprese alle quali affidare le opere di demolizione e di ricostruzione del Ponte Morandi. Il governo poteva farlo – hanno stabilito i giudici costituzionali – visto “la eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso”. Dalla Consulta arriva un “cross” per gli esponenti del Movimento 5 Stelle componenti del governo Conte. Immediata la reazione del ministro degli esteri Luigi di Maio: “La Consulta ci ha dato ragione, non era illegittimo estromettere i Benetton dalla ricostruzione del Ponte di Genova, il nostro decreto andava bene. Un grazie, doveroso, a Danilo Toninelli che ha sempre dato il massimo per la ricostruzione del Ponte. Adesso pensiamo a fare giustizia per le famiglie delle 43 vittime”. Dunque, si accelerano le procedure per la revoca della concessione per impedire che il ponte di Genova torni nelle mani dei Benetton. Quanto successo in quel tragico, e tristemente indimenticabile, 14 agosto 2018 non può restare impunito. “Il nuovo ponte di Genova non deve essere gestito da chi ha causato così tanto dolore non solo alla Liguria, ma all’Italia intera. In settimana bisognerà prendere una decisione fondamentale, e vedo un’unica soluzione sensata: la revoca della concessione per Autostrade per l’Italia”- afferma in una nota Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo.