Pd, Renzi ammette la fuga dei giovani dal partito e non scioglie il rebus durata del governo

Il neo segretario proclamato dall’assemblea nazionale: “Posso scegliere 20 nomi per la direzione, propongo che i 20 nomi siano ragazzi della generazione Millennials. La durata della legislatura non dipende da noi ma dal governo stesso e dal lavoro parlamentare”. Eppure con l’esecutivo Letta andò diversamente

“Abbiamo un problema con i ragazzi, è vero, e per risolverlo vanno coinvolti. Sapete che il segretario può scegliere 20 nomi per la direzione, propongo che i 20 nomi siano ragazzi della generazione Millennials che hanno meno di 30 anni”. Matteo Renzi ammette che i giovani hanno abbandonato il Partito Democratico, nel suo intervento all’assemblea nazionale che lo proclama segretario. Il divorzio tra giovani e Pd è stato ribadito dalle primarie del voto bulgaro a Renzi, in cui 4 elettori su 10 erano over 65. “Dobbiamo dare di più e io nella prima esperienza non sono stato ad altezza – dichiara il leader insolitamente autocritico -, nei prossimi mesi voglio lavorare sul doppio binario: da un lato il territorio, gli amministratori ed i circoli che dobbiamo spalancare per difendere una comunità non di codici fiscali ma di persone. E al tempo stesso abbiamo un problema con il web che è diventato un incredibile luogo dove noi non siamo stati protagonisti. Il progetto Bob (la piattaforma digitale del Pd, ndr) partirà con la nuova segretaria”. Renzi ripete di non voler la caduta del governo Gentiloni. “Da cinque mesi diciamo con forza che nessuno del Pd ha messo o metterà in discussione il sostegno al governo guidato da Paolo Gentiloni a cui – afferma -va la nostra amicizia, stima e riconoscenza per il lavoro che fa. Lo diremo per tutti i giorni fino alla fine della legislatura”. Ma poi aggiunge sibillino:”Ci siamo assunti la responsabilità di portare avanti il governo mentre gli altri si sono tirati indietro. La durata della legislatura non dipende da noi ma dal governo stesso e dal lavoro parlamentare”. E’ una notizia: il leader del Pd non può togliere la fiducia al suo governo, come già fece con quello di Letta.

(Foto Anna Rita Leonardi/Twitter)

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