Pasqua di sangue in Sri Lanka, 8 esplosioni in chiese e hotel: oltre 200 vittime

Identificati i responsabili, ci sono diversi arresti. Gli attacchi hanno matrice religiosa: cristiani nel mirino. Oscurati i social durante le indagini

Pasqua di sangue in Sri Lanka, con una raffica di attentati e un bilancio, per ora, di oltre 200 vittime. Una serie di sei esplosioni simultanee, più altre due, avvenute circa tre ore dopo, colpisce le celebrazioni pasquali delle comunità cristiane alle 9 circa di questa mattina (le 6 in Italia).

I primi sei attacchi in tre hotel di lusso di Colombo e tre chiese. Il settimo è il raid di un kamikaze in un edificio di Dehiwala, sobborgo a sud della capitale, dove restano uccisi tre poliziotti, oltre all’attentatore. Nell’ottavo assalto muore solo il terrorista suicida, a Orugodawatta, un quartiere di Colombo.

Il ministro della Difesa, Ruwan Wijewardene, afferma che tutti i responsabili “sono stati identificati”. Dopo un po’, vengono annunciati sette arresti. Si parla di atti di “terrorismo” compiuti da estremisti religiosi, anche se mancano rivendicazioni da parte di alcun gruppo. Il governo decide, inoltre, di oscurare Facebook, Instagram Twitter e tutti gli altri social network in Sri Lanka: il blackout è disposto per tutto il tempo necessario alle forze dell’ordine per concludere questa fase delle indagini.

 

IL BILANCIO DELLE VITTIME, CI SONO STRANIERI. Il bilancio delle vittime è solo parziale: al momento la polizia riferisce di 207 morti e 450 feriti. E tra loro ci sono anche stranieri. L’unità di crisi della Farnesina e l’ambasciata italiana a Colombo sono al lavoro per effettuare verifiche sugli attacchi. In un tweet la Farnesina comunica un numero per segnalazioni: 0039 06 36225.

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