La difesa del regista ucciso il 2 novembre 1975: tanta amarezza, persa occasione per indagare sul movente

ROMA – Il gip di Roma ha archiviato l’inchiesta sull’omicidio di Pier Paolo Pasolini, morto all’Idroscalo di Ostia il 2 novembre 1975. Il giudice delle indagini preliminari, Maria Agrimi, ha così accolto la richiesta sollecitata dalla Procura nel febbraio scorso.

«La novità rispetto al passato è quella di aver riconosciuto la presenza di altre persone, oltre a quella di Pino Pelosi, sulla scena del crimine». Lo ha detto l’avvocato Stefano Maccioni, legale di Guido Mazzon, cugino di Pasolini ed unica persona offesa nel procedimento, commentando l’archiviazione dell’inchiesta sulla morte di Pasolini. La Procura, infatti, ha disposto una serie di accertamenti scientifici sui reperti grazie ai quali è stato possibile identificare cinque profili genetici però non attribuibili

«Non nascondiamo – dice Maccioni – una certa amarezza in relazione alle motivazioni addotte dal giudice a sostegno dell’ordinanza di archiviazione. Ancora una volta si è persa l’occasione per indagare sul vero movente di questo omicidio».

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