Omicidio carabiniere, genitori Elder: “nostro figlio si è difeso”. 18 interrogativi di Open

Dubbi e perplessità a dieci giorni dal delitto

Elder ci ha detto che aveva paura di essere aggredito quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere”. I genitori di Finnegan Lee Elder, il ragazzo americano accusato dell’omicidio del carabiniere, Mario Cerciello Rega,  tramite i loro legali, provano a trovare una giustificazione al gesto feroce del figlio. Elder, che non ha ribadito la sua confessione al Gip, ha riferito il resoconto ai suoi avvocati, il quali “non escludono, aldilà delle persone direttamente coinvolte, possano esserci dei testimoni che possano aiutare a chiarire la vicenda”. “Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada – ha spiegato l’avvocato Roberto Capra –  affinché venga fatta piena luce sul caso”. Parole queste che di fatto lasciano intendere quale sarà la strategia difensiva: provare a far uscire dal carcere il ragazzo. “Siamo al lavoro per stabilire cosa è successo quella notte in tutte le fasi della vicenda e cercare di capire se ci sono testimoni o immagini che possano fornire elementi utili“, hanno sottolineato i legali del ragazzo. “È spiacevole, anche se comprensibile, che si sia giunti velocemente ad una valutazione di questo caso – ha puntualizzato il legale statunitense, Craig Peters –  La politica e i media sono divisi. Invece noi percepiamo unitamente sia la tragedia della morte di Rega, sia il fatto che Finnegan sia stato condannato ingiustamente – ha detto l’avvocato Peters davanti alla casa degli Elder, leggendo un breve comunicato – La verità venga fuori e nostro figlio torni presto a casa. Abbiamo l’impressione che l’opinione pubblica abbia avuto un resoconto incompleto della verità degli eventi”.

18 interrogativi sollevati da Open –  A dieci giorni dal delitto del vice brigadiere Cerciello permangono tanti dubbi, tante perplessità, molti  elementi oscuri. Significativi i 18 interrogativi sollevati da Open, il giornale online di Enrico Mentana.

  • Cosa avevano fatto i due giovani americani prima di arrivare in piazza Mastai?
  • Come rintracciano Sergio Brugiatelli e perché?
  • Perché il graduato dei carabinieri Sansone interviene nel bel mezzo di una cessione di droga tra il pusher Pompei e i due americani, con la mediazione di Brugiatelli, ma non provvede al fermo dello spacciatore?
  • E perché invece “convoca” il suo subalterno Varriale?
  • Come fa Brugiatelli a farsi rubare lo zainetto (evidentemente per lui così importante, visto il seguito) che nelle immagini delle telecamere di sorveglianza teneva a tracolla?
  • Perché a parlare con Brugiatelli arrivano, in borghese, i militi Varriale e Cerciello, proprio coloro che poi lo accompagneranno all’appuntamento fatale?
  • Perché solo dopo Brugiatelli chiama il 112?
  • Perché in nessuna delle due chiamate – verso e da un esponente dell’Arma – Brugiatelli fa riferimento agli incontri già avuti con dei carabinieri?
  • Perché in quelle stesse telefonate non si fa il minimo cenno, né da una parte né dell’altra, all’identità o alla nazionalità o al grado di pericolosità dei due ladri dello zainetto?
  • Chi e perché decide l’invio della pattuglia Cerciello-Varriale all’incontro per il “cavallo di ritorno”?
  • Perché all’arrivo in via Cossa invece di Brugiatelli si fa avanti uno dei carabinieri?
  • E perché proprio quello (Cerciello) disarmato?
  • Perché in un incontro degenerato in tragedia non c’è nessuna altra minima colluttazione, e né Varriale né Brugiatelli provano almeno a bloccare l’assassino o il suo compagno, che dalla famosa foto in caserma non appare certo corpulento?
  • Perché subito dopo l’accoltellamento i due possono fuggire indisturbati nel vicino hotel (meno di 200 metri di distanza) senza che nessuno li insegua, almeno a distanza?
  • E dove sono e cosa fanno le quattro pattuglie che ai trovano nella zona?
  • Chi ha recuperato lo zainetto di Brugiatelli e quando?
  • Cosa c’era dentro?
  • Elder e Hjorth vengono prelevati nella mattina del 26 nella loro stanza d’albergo, dove sarà trovata anche l’arma del delitto: perché allora per tutto il giorno prosegue senza smentite il tam tam sui nordafricani?

 

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest