Napoli: Procura indaga sugli affitti della fondazione, il Comune non diffonde i nomi

Il sindaco de Magistris si arrampica sugli specchi e non risponde a tre interrogazioni consiliari

La Procura della Repubblica  e la Corte dei Conti di Napoli starebbero  indagando sui 33 immobili di proprietà della Fondazione Strachan Rodinò, Ente controllato dal Comune di Napoli, gli affitti  a prezzi dimezzati rispetto a quelli di mercato, le modalità di assegnazione degli alloggi. Stando ad alcune indiscrezioni trapelate dagli uffici giudiziari  sarebbe stata assegnata la delega di polizia di giudiziaria alla Guardia di Finanza partenopea per l’acquisizione di tutte le notizie utili sulla vicenda. Una vicenda denunciata  da Il Desk, ripresa dal quotidiano Il Mattino di oggi. Intanto, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris continua a non diffondere i nomi dei beneficiari degli appartamenti, molti con vista sul mare e ubicati nei quartieri residenziali della Città. Il primo cittadino,  fino ad oggi non ha risposto a tre interrogazioni consiliari, presentate dai consiglieri del Movimento 5 Stelle, Marta Matano e Matteo Brambilla, dal consigliere del Pd, Diego Venanzoni e dal consigliere di Forza Italia, Stanislao Lanzotti.  Il  consigliere Gaetano Troncone, eclettico esponente della maggioranza politica che appoggia la giunta arancio-rossa di Palazzo San Giacomo, in un dichiarazione a Il Mattino sostiene di avere “una lista dei nomi delle persone alle quali sono state cedute in fitto le case che, per adesso, non renderò pubblica. Ho chiesto al sindaco di dare spiegazioni al consiglio comunale”.

La posizione di Troncone è alquanto singolare. Un esponente istituzionale, un pubblico ufficiale, un esponente di una maggioranza politica che rivendica la trasparenza e la legalità, invece di rendere pubblici i nomi degli inquilini dei 33 immobili, sostiene di essere in attesa di “spiegazioni” da parte del sindaco. Eloquente  il commento del consigliere  Stanislao Lanzotti, firmatario di un’interrogazione: “Ci sta una mia interrogazione che chiede i nomi, senza ricattare il sindaco. Chiede i nomi e basta”. Un commento che meriterebbe una seria riflessione.

Intanto, de Magistris si arrampica sugli specchi. Oggi ha commentato la notizia senza assumere una posizione netta sulla vicenda, o ad impegnarsi,  per esempio, a rispondere alle interrogazioni consiliari o a rendere pubblici i nomi dei “fortunati beneficiari” degli immobili ubicati in luoghi di pregio “La direttiva data è molto chiara per quanto riguarda la gestione del patrimonio immobiliare del Comune: tolleranza zero con tutte le vicende ritenute inaccettabili sul piano del rapporto tra domanda e offerta, del rapporto tra proprietario e conduttore” – ha detto de Magistris – non sempre si può intervenire in pochi giorni perché alcune di queste situazioni hanno alla base dei contratti su cui bisogna intervenire ma gli uffici del patrimonio stanno lavorando e se si dovessero individuare, come già capitato in passato, furbi o sacche di illegalità, queste vanno affrontate, colpite, segnalate e denunciate”. De Magistris ha inoltre annunciato che prima dell’estate l’amministrazione varerà un atto con cui ”andremo a dare forza giuridica a esperienze di valorizzazione e gestione del patrimonio immobiliare dell’ente nate in modo fragile e invece andremo a troncare definitivamente tutte le gestioni del patrimonio che non hanno nulla a che vedere con l’interesse pubblico”. Linguaggio politichese.

Chissà se le “spiegazioni” di De Magistris avranno soddisfatto il consigliere Troncone,  sicuramente  non la stragrande maggioranza dei cittadini napoletani, soprattutto i senzacasa, i senzatetto o le famiglie operaie che sborsano per l’affitto anche 800 euro ogni mese per vivere in un alloggio di pochi metri quadri in periferia.  Eppure “lelenco dettagliato degli immobili di proprietà della Fondazione, il nominativo dei conduttori è stato inviato al dipartimento gabinetto del sindaco Luigi de Magistris a mezzo posta certificata del 13 marzo 2019 – ha sottolineato un dirigente della Fondazione contattato telefonicamente da Il Desk.  Perchè il sindaco non rende pubblici i nomi degli inquilini? Finora è emerso un solo nominativo. Il nome  dell’inquilino del prestigioso appartamento di Via Vittorio Colonna(416 euro di affitto mensili):  Carmine Sgambati, imprenditore, consigliere comunale del gruppo ‘Agorà’, assessore alla Città metropolitana, fedelissimo del sindaco Luigi de Magistris. L’appartamento è stato assegnato qualche anno fa alla dottoressa Mariarosaria Conforto, compagna di Sgambati, nominata dal sindaco de Magistris componente del consiglio di amministrazione della stessa Fondazione, ente proprietario dell’appartamento. Una Fondazione nata per “accogliere i non vedenti e i disabili in una propria struttura con progetti finalizzati ad assicurargli una normale vita di relazione e di compimento di tutti i loro atti quotidiani, ed anche al sostegno e all’integrazione delle donne in difficoltà”.Continuano, però, a circolare  indiscrezioni. Uno dei locali di proprietà della Fondazione sarebbe stato affittato a “canone popolare” ad un noto bar pasticceria, due appartamenti ubicati nelle zone centrali della Città sarebbero stati affittati ad autorevoli esponenti di Palazzo San Giacomo e ad altri componenti del consiglio di amministrazione della Fondazione attualmente in carica. “L’elenco degli assegnatari non verrà mai pubblicato – afferma  un impiegato del municipio – continueranno a trovare mille cavilli, chiederanno il rispetto della privacy”. Tacciono gli esponenti di tutte le sinistre, le sinistre “vecchie”, “nuove” e “movimentiste”, tutti indaffarati per la campagna elettorale delle europee a chiedere voti per “cambiare” e a promettere il “sol dell’avvenire”.

                                                                                                                Ciro Crescentini

 

 

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