Napoli, frode Iva da 200 milioni di euro: arrestati 3 finanzieri e dirigente Agenzia Entrate

12 misure cautelari, indagine della Guardia di Finanza e della Procura Europea. Credito Iva fittizio da 200 milioni di euro

Anche tre militari della Guardia di Finanza e un dirigente dell’Agenzia delle Entrate tra le 12 persone, tra cui imprenditori e professionisti, coinvolte nell’ingente frode transnazionale messa in piedi da quella che la magistratura ritiene essere un’associazione a delinquere con base a Napoli.

Tutto ruota attorno alla vendita di prodotti elettronici (le auricolari airpods in particolare), a prezzi molto bassi violando le norme sulla concorrenza. E poi c’è la compravendita di un credito Iva fittizio da 200 milioni di euro, messo a disposizione da una società statunitense del Delaware ed utilizzato per compensare debiti tributari. 

La frode era il classico “carosello” che rende difficile ricostruire tutti i passaggi della truffa, con l’apporto dei finanzieri infedeli che ostacolavano gli accertamenti dei colleghi sugli illeciti tributari e altri reati finanziari. Ma la Guardia di Finanza partenopea, coordinata dalla Procura Europea, ha consentito di scoprire tutto e come i proventi della frode venivano riciclati nel commercio di metalli. 

Tra i destinatari delle 12 misure cautelari, anche imprenditori e professionisti, con l’accusa di corruzione, accesso abusivo ai sistemi informatici, riciclaggio e autoriciclaggio. Mentre il dirigente dell’Agenzia delle Entrate ed i 3 finanzieri arrestati avrebbero rivelato informazioni coperte da segreto accedendo a dabatase riservati, in cambio di “mazzette”. La base del gruppo era uno studio professionale partenopeo, attivo anche all’estero.

Le indagini si sono sviluppate in 19 paesi del vecchio continente ed hanno portato al sequestro di beni per 8 milioni. 

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