Capanna: “Cancellare l’individualismo,costruire un futuro diverso”

L’ex leader del Movimento Studentesco e di Democrazia Proletaria a Napoli per presentare il suo nuovo libro

Quest’anno si festeggiano  i cinquant’anni del Sessantotto, un grande periodo storico che rivoluzionò la vita politica e sociale, il modo di pensare  a livello mondiale. E di quel grande momento di liberazione si è parlato e discusso alla libreria “IoCiSto” insieme al sindaco di Napoli, Luigi de Magistris e a Mario Capanna, storico leader studentesco di quegli anni. Un grande spunto per raccontare quella bellissima e storica stagione è stata la presentazione del nuovo libro di Capanna:  “Noi Tutti”. (edizioni Garzanti). “Il 1968 ci ha lasciato in eredità grande idee di rinnovamento e un patrimonio di lotte che hanno realizzato grandi conquiste di cui godiamo ancora i frutti – ha sottolineato Capanna-  lo Statuto dei Lavoratori e l’accesso libero all’Università(prima potevano accedervi solo chi veniva dal liceo scientifico o classico) furono grandi riforme sociali e grandi obiettivi raggiunti grazie alle lotte concretizzate in quegli anni formidabili”. Un modo per attuare la Costituzione rispettando il diritto al lavoro e allo studio. E non solo.

 

Nell’autunno caldo del 1969, i lavoratori conquistarono  la settimana lavorativa di 40 ore, il diritto delle assemblee in fabbrica e la parità normativa tra impiegati e operai. “La grande lezione del ’68 è che si deve lottare in prima persona per vincere. La democrazia è partecipazione.  Bisogna mettere il proprio cuore e lottare insieme” – ha sottolineato Luigi de Magistris. La fascia tricolore partenopea è ottimista,  convinto che è possibile rilanciare una  nuova stagione di lotte. Racconta l’esperienza del governo cittadino. “A Napoli è  cambiato qualcosa che va al di là delle statistiche e che vale la pena evidenziare: la voglia di partecipare, contrastare l’illegalità diffusa, la burocrazia, il boicotaggio del governo centrale, sostenendo al contempo un nuovo “movimento nazionale di liberazione”. 

Purtroppo, nei giorni nostri sono aumentati disaffezione, qualunquismo, indifferenza e diffidenza nei confronti della polita. La gente non va neppure più a votare, stiamo raggiungendo livelli americani. La politica ha idee corte, spesso non ne ha affatto.  Il libro di Capanna  propone, alimenta i  pensieri lunghi, affronta  le grandi questioni del mondo. La politica non lo fa più. I problemi si moltiplicano e si aggravano per questo.  Capanna sostiene che oggi un “Un “nuovo Sessantotto” non basterebbe: occorre qualcosa di più e di meglio, se gli esseri umani vogliono avere un futuro. Occorre qualcosa di più per superare la devastazione prodotta dai poteri negli ultimi cinquant’anni,  quella che Papa Francesco ha definito la terza guerra mondiale a pezzi, i mutamenti climatici, l’irrazionalità moderna del profitto, la globalizzazione diseguale. Il  cambiamento è  possibile lanciando un messaggio di grande speranza, riassunta in un pronome: noi –  conclude Mario Capanna – Solo con la capacità di superare l’individualismo, di stare insieme per migliorarci e migliorare è ancora possibile costruire un futuro per noi, per il pianeta che abitiamo, e per tutti quelli che verranno”

                                                                                                                Ciro Crescentini

 

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