Libia, uccisi due ostaggi italiani: “Usati come scudi umani dall’Isis”

Il sardo Fausto Piano e il siciliano Salvatore Failla erano due tecnici della Bonatti rapiti lo scorso luglio

Sarebbero rimasti uccisi durante un trasferimento. Il convoglio sul quale si trovavano, secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari, è stato attaccato dalle forze di sicurezza libiche e tutti i passeggeri sono morti. Le salme sarebbero state recuperate poi dai miliziani. Due dei quattro tecnici italiani sequestrati in Libia lo scorso luglio potrebbero essere stati uccisi. Lo ha comunicato la Farnesina, dopo un esame di alcune immagini di vittime di una sparatoria nella regione di Sabrata in Libia, “apparentemente riconducibili a occidentali”. La Farnesina ha spiegato che potrebbe trattarsi di due dei quattro italiani, dipendenti della società di costruzioni ‘Bonatti’, rapiti nel luglio 2015: il sardo Fausto Piano (a sinistra nella foto) e il siciliano Salvatore Failla (a destra)“. Ma “in assenza della disponibilità dei corpi”, sono in corso verifiche. Un testimone libico, rientrato a Tunisi da Sabrata, riferisce che i due italiani “sono stati usati come scudi umani” e, conferma, sarebbero morti “negli scontri” con le milizie di ieri a sud della città, nei pressi di Surman.

 

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