Notata in piazza l’assenza dei consiglieri della maggioranza
Scontri tra i lavoratori dell’azienda partecipata Napoli Servizi e la polizia davanti Palazzo San Giacomo, la sede del governo cittadino. Tensione e confronto durissimo tra una delegazione di maestranze sostenuta dal capogruppo di Dema, Rosario Andreozzi(dipendente di Napoli Servizi) e il sindaco Luigi de Magistris, il capo di gabinetto Attilio Auricchio e l’assessore al bilancio Enrico Panini. Una vicenda molto delicata. Una bomba sociale che rischia di esplodere. Il collegio dei revisori ha bocciato il bilancio 2017 della società composta da 1700 dipendenti che si occupa di riparare le buche, la gestione del patrimonio, del Welfare e le pulizie. Tanti i motivi che hanno determinato la bocciatura: due crediti che l’azienda vanta nei confronti di Palazzo San Giacomo, per complessivi 8 milioni di euro iscritti in bilancio senza la certezza di poterli recuperare nei prossimi mesi e un’esposizione con le banche per circa 5 milioni di euro. Una tegola scagliata sull’azienda che rischia il fallimento. I lavoratori sono passati al contrattacco: chiedono al Comune di approvare il bilancio aziendale(senza tenere conto del parere negativo dei revisori), di stipulare un contratto decennale di servizio tra l’azienda e il Comune e riconoscere alcuni incentivi legati alla produttività. Proposte che a quanto pare non sarebbero state accolte favorevolmente da Auricchio e l’avvocatura comunale. I lavoratori continuano a presidiare la sede comunale. Sorgono spontanee le domande semplici semplici: Quale sarà l’azione, concreta e non fumosa, dell’amministrazione comunale? Quale futuro per i lavoratori? Quali servizi per i cittadini napoletani? Qual è la posizione degli assessori al ramo dopo tanto silenzio sulla questione? Intanto, è stata notata l’assenza in piazza dei consiglieri comunali della maggioranza. Ancora una volta una lotta sociale e sindacale viene snobbata dagli esponenti della sedicente sinistra partenopea molto impegnata ad organizzare concerti o esibirsi unicamente nella difesa dei diritti civili.
Ciro Crescentini