Governo Conte, il totoministri: Carlo Cottarelli candidato al ministero dell’economia

Zingaretti a Di Maio: “non puoi fare il vice premier”

Il nodo vicepremier non è stato sciolto e a partire da domani sarà sul tavolo del premier incaricato, Giuseppe Conte. Il ruolo di Luigi Di Maio sarà quindi stabilito e definito dal futuro capo di palazzo Chigi. Il braccio di ferro rimane. Il Pd vuole una figura unica, considerando il premier dimissionario un esponente del M5S. Premono per conservare il ruolo di Luigi Di Maio i pentastellati. I nomi sul tavolo da parte dem per il numero due di Conte restano quelli di Dario Franceschini e Andrea Orlando. Sottosegretaria alla presidenza del Consiglio dovrebbe essere Paola De Micheli (che però potrebbe anche andare al Ministero della Sviluppo). Alla vicesegretaria, in realtà, il leader Dem avrebbe poi affidato la ricerca di figure femminili di rilievo da mettere in squadra, avendo assicurato di voler tenere alta la bandiera della parità di genere. Ai Dem il ministero dell’Interno e quello dell’Economia. Per entrambi, la decisione potrebbe essere quella di schierare un tecnico d’area. Più Mario Morcone che Franco Gabrielli (che invece piace a Matteo Renzi), secondo gli ultimi rumors, al Viminale. Più che Misiani o Gualtieri, poi, la tentazione sarebbe quella di affidare a mani competenti la ‘patata bollente’ della manovra. Lo sarebbero quelle di Carlo Cottarelli, ipotizza qualcuno, il cui nome risulterebbe certamente gradito al Quirinale che lo aveva scelto all’indomani del 4 marzo 2018. Restano ben quotati i nomi di Delrio (dato alle attività produttive), Martina (per lui una riconferma all’Agricoltura o il Mise) mentre scenderebbero nel borsino del totonomi Morassut e Nannicini.
Sul fronte 5Stelle Di Maio potrebbe essere indirizzato alla Difesa o al Lavoro. Confermati Alfonso Bonafede (Giustizia), Sergio Costa (Ambiente) ed Elisabetta Trenta in un ministero da definire, ma rimarrà in squadra. Stefano Patuanelli sarà il nuovo capo del Ministero delle Infrastrutture per il dopo Toninelli, mentre Francesco D’Uva potrebbe approdare alla Cultura e Lorenzo Fioramonti al Mise. Riconfermato Riccardo Fraccaro ai Rapporti con il Parlamento. Stefano Buffagni potrebbe mantenere il posto come sottosegretario agli affari regionali o essere elevato a ministro, nello stesso dicastero o anche alla PA. Vincenzo Spadafora dovrebbe andare alle Pari opportunità. Barbara Lezzi via dalla squadra come del resto Giulia Grillo che potrebbe lasciare la Salute.
Intanto nel pomeriggio è arrivata la sfida di Beppe Grillo che in un post ha suggerito di mettere i tecnici a guida dei ministeri e politici come sottosegretari. Un “paradosso” ha raddrizzato il tiro il comico genovese in una telefonata fatta a Di Maio in serata: “Sei tu il capo politico, e decidi tu per il Movimento”.

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