Firenze, strage sul lavoro: travolti gli operai impegnati nella costruzione  supermercato Esselunga. Tre morti accertati

Tre lavoratori estratti vivi dalle macerie, due dispersi. La Procura aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo plurimo. Cgil e Uil proclamano due ore di sciopero nazionale per mercoledì 21. La procura di Firenze ha aperto un fascicolo per crollo colposo e omicidio colposo plurimo. Il cantiere è finito sotto sequestro

Gravissimo incidente questa mattina a Firenze, in un cantiere in via Mariti, dove è in corso la costruzione di un supermercato Esselunga. Una trave di cemento lunga 20 metri che reggeva un solaio è crollata sugli operai.

Tre i lavoratori morti, tre le persone sono rimaste ferite: due di loro sono in terapia intensiva e semi-intensiva con prognosi riservata, pur non avendo imminente pericolo di vita, le condizioni cliniche del terzo sarebbero stabili. Altri due operai risultano dispersi.

Il crollo avrebbe prodotto un boato, secondo le testimonianze dei residenti. “Sembrava lo scoppio di una bomba – racconta un testimone – Mi trovavo in casa, sotto la doccia. Ho sentito questo rumore fortissimo e sono corso fuori a vedere. Si sentivano le grida degli operai che chiedevano aiuto”. Tanti passanti hanno raccontato scioccati delle urla strazianti dei lavoratori dentro il cantiere: “Si sentiva chiedere aiuto, voci disperate e confuse”, hanno raccontato due operai addetti alla pulizia delle strade che si trovavano vicini al punto del crollo.

APERTO UN FASCICOLO

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per crollo colposo e omicidio colposo plurimo. Il cantiere è finito sotto sequestro

I SINDACATI: “AI LAVORATORI VENIVA APPLICATO IL CONTRATTO DEI METALMECCANICI PER RISPARMIARE”

Sul luogo dell’incidente del cantiere Esselunga, sono subito accorsi i dirigenti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori.

I lavoratori coinvolti sembrerebbero 8-9 – ha detto Luca Vomero della Feneal Uil – La dinamica dell’incidente sembrerebbe riferita alla rottura di un travetto in cemento armato che è crollato e quindi si è portato dietro i lavoratori che erano sopra con le macerie”. 

L’altro punto che si sta cercando di chiarire, è il contratto nazionale applicato ai lavoratori rimasti coinvolti nell’incidente. “Sembra che i lavoratori coinvolti siano tutti lavoratori metalmeccanici – continua Vomero – e lì ci sarebbe un rischio di dumping contrattuale, in quanto non avrebbero avuto quella formazione specifica che serve per lavorare all’interno di un cantiere edile”. 

Dagli accertamenti che stanno svolgendo le autorità competenti” le vittime “sembrerebbero lavoratori a cui veniva applicato il contratto di metalmeccanici”. Operai “che non stavano svolgendo lavori da metalmeccanici ma da edili”. È quanto ipotizza il segretario della Fiom Cgil di Firenze, Prato e Pistoia, Daniele Calosi. Se la cosa fosse confermata, aggiunge, “ci troveremmo di fronte a questo: si utilizza un contratto che ha un costo minore per garantire, dopo, la possibilità a chi prende il subappalto di risparmiare”. Certo, prosegue, “le verifiche sono in corso d’opera, ma credo che questa cosa sia di una gravità inaudita in una Firenze troppo spesso assopita da altre vicende mentre invece nel mondo reale si muore di lavoro sul lavoro”. Le persone “vanno a lavorare per vivere, non per morire. Ci troviamo di fronte ad una tragedia che poteva essere evitata. Sotto il cemento armato sono finite persone che oggi non torneranno a casa”.

Il leader nazionale della Cgil, Maurizio Landini si sofferma sul sistema appalti. “Quella di Firenze è una tragedia inaccettabile che si ripete dentro la logica del subappalto e degli appalti al massimo ribasso che deve essere contrastata a livello nazionale per questo proporrò per la prossima settimana anche agli altri sindacati un’iniziativa generale” – ha detto Landini a margine di un convegno di Cgil Toscana, Ires e Università di Pisa.

“Firenze non viveva una cosa del genere da decenni” è il commento di Stefano Tesi, sindacalista della Filca Cisl

Bisogna decidere che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici. Non hanno il coraggio di fare questo, perché ritengono ammissibile che ogni anno si registrano mille morti. Ma lo volete spiegare alle famiglie?“. Così il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, a Sky Tg24

Una nota è stata diffusa dll’Unione Sindacale di Base di Firenze – “Siamo convinti che sia necessaria una legge che introduca il reato di omicidio e lesioni gravi o gravissime sul lavoro: troppo spesso le misure di sicurezza vengono aggirate per risparmiare, aumentando i profitti speculando sulla vita di chi lavora, serve quindi una forma di deterrenza adeguata come quella che garantirebbe l’introduzione di questa nuova fattispecie di reato. Chiediamo che la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori del nostro Paese siano messi al centro dell’interesse pubblico e siano tutelati da leggi che devono essere applicate”

POTERE AL POPOLO: INTRODURRE IL REATO DI OMICIDIO SUL LAVORO

Sulla strage sul lavoro, Potere al Popolo da evidenziare la nota diffusa da Potere al Popolo:

Tre morti, tre feriti e due dispersi. È il bilancio attuale, al momento in cui scriviamo, del crollo avvenuto stamattina ai cantieri Esselunga di via Mariti a Firenze. È già una strage sul lavoro, che si aggiunge alla strage quotidiana di tre operai morti in media, in un paese che uccide circa 1000 persone all’anno – sottolinea Potere al Popolo – Ci si dovrebbe chiedere perché, come è possibile uscire di casa per lavorare e non tornare mai più. Non è fatalità, perché l’Italia è il paese in Europa dove si muore di più. Non è “naturale”. È una guerra

Parole dure contro l’attuale sistema di organizzazione del lavoro. “Una guerra condotta in nome del profitto, dove si sabotano i sistemi di sicurezza per spendere meno. In cui, pur di aggirare il diritto del lavoro, si affidano le lavorazioni ad aziende in appalto e subappalto in un meccanismo infinito che regolarmente si rompe. E noi ci rimaniamo schiacciati dentro – denuncia Potere al Popolo – Il potere politico ha già espresso il suo cordoglio ai familiari delle vittime, mentre indebolisce l’ispettorato del lavoro, indebolisce lo sciopero, elimina i controlli, non regolamenta gli appalti e si rifiuta di introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Quello che chiederanno i sindacati di base – conclude Potere al Popolo – nello sciopero provinciale del privato proclamato lunedì 19 per tutta la giornata, che trova sin da subito il nostro appoggio

Ciro Crescentini

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest