Fake news a Casal Bruciato, Di Maio smentisce tensione con Raggi: “Ok a solidarietà”

Ai giornaloni non fa gioco il sindaco di Roma che difende la legge e una famiglia rom, legittima assegnataria di un alloggio popolare: spunta un retroscena sul vicepremier irritato e salvinizzato (“Prima gli italiani”). Lui però nega categoricamente: “La sua visita non è inopportuna, lì ci sono una donna minacciata di stupro e bambini costretti a restare in casa”

Casal Bruciato, ieri il sindaco Virginia Raggi si presenta e difende la legge, mentre va in scena la gazzarra di Casa Pound contro l’arrivo di una famiglia rom, legittima assegnataria di un alloggio popolare. E i giornaloni si adeguano: va raccontato comunque un M5S “salviniano” o proprio razzista, anche se stavolta il bersaglio non può essere Raggi. E quindi spunta un retroscena di agenzia sulla “irritazione” del capo politico pentastellato, Luigi Di Maio, per il quale ci sarebbero “prima gli italiani”. Un virgolettato senza conferme ufficiali, sparato però come se lo fosse. Anche da trasmissioni Rai come Linea Notte, sulla terza rete. Oggi però Di Maio smentisce. “Mi si attribuiscono parole come ‘irritato’ e ‘arrabbiato’ – dichiara a “Radio Anch’io”, su Rai Radio1 -: nulla di tutto questo, non ho trovato inopportuna la visita della Raggi. Io credo che è giusto dare massima solidarietà quando si minaccia di stupro una donna, o si costringe un bambino a stare chiuso in casa, e li si minaccia solo perché hanno ottenuto un alloggio per legge. Bisogna trovare soluzioni. Il tema non è schierarsi, ma abbassare la tensione sociale. Noi stiamo cercando di abbassare tensione sociale con reddito cittadinanza”. Il ministro della salute, Giulia Grillo, vede “ricostruzioni un po’, fatemi dire, farlocche. E quindi giustamente il vicepremier Di Maio ha dovuto specificare che non c’era alcun tipo di spaccatura”. E il capogruppo grillino al Senato, Stefano Patuanelli, aggiunge ai microfoni di Radio Capital:  “Non è vero che Di Maio ha detto prima gli italiani. Non vedo perché doveva essere innervosito, il sindaco di una città determina autonomamente le proprie scelte su dove andare”.

Condividi sui social network
  • gplus
  • pinterest