DL Sud rispetta autonomie regionali, Iannone: “De Luca sbaglia”

Il Governatore della Campania afferma che decreto viola competenze regionali e principi costituzionali mentre il Senatore e Commissario regionale di FdI lo smentisce

Il DL Sud, approvato dal Consiglio dei Ministri il 30 settembre, e l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) nel Mezzogiorno hanno innescato una polemica. Quella tra il Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, e il Governo.

Infatti, De Luca ha minacciato di ricorrere alla Corte Costituzionale. Questo, nel caso in cui il Decreto-Legge SUD dovesse confermare la norma che attribuisce al coordinatore della Struttura Commissariale per le ZES il potere di rilasciare autorizzazioni urbanistiche. Ciò, in deroga agli strumenti di pianificazione territoriale delle Regioni. A suo avviso, si tratterebbe di una violazione dell’articolo 117 della Costituzione. Articolo che assegna alle Regioni la competenza esclusiva in materia di governo del territorio.

La replica di Antonio Iannone, Senatore e Commissario regionale di FdI

Tuttavia, il Senatore di Fratelli d’Italia Antonio Iannone, Commissario regionale del partito in Campania, ha smentito le accuse di De Luca. Infatti, egli sostiene che la norma contestata non è una novità introdotta dal DL Sud. Ma trattasi di replica di una disposizione già esistente nel decreto-legge n. 91 del 2017, che ha istituito le ZES. Nello specifico, l’articolo 5-bis, comma 3, di tale decreto prevede che il Commissario straordinario per le ZES, nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, provveda al rilascio di un’autorizzazione unica per le opere, i progetti o le attività da realizzare nelle aree delle ZES, previa conferenza di servizi con la partecipazione delle amministrazioni interessate. Tale autorizzazione unica, ove necessario, costituisce variante agli strumenti urbanistici e di pianificazione territoriale. Il DL Sud si limita a trasferire tale potere al coordinatore della Struttura Commissariale per le ZES, che sostituisce il Commissario straordinario.

Inoltre, il Senatore di Fratelli d’Italia ha precisato che il potere di rilasciare l’autorizzazione unica non è discrezionale. Ma, questo dipende dall’esito della conferenza di servizi, alla quale partecipano anche le Regioni. In caso di dissenso delle Regioni, è previsto un meccanismo di opposizione che si conclude con la determinazione del Consiglio dei Ministri. Pertanto, si tratta di uno strumento volto a favorire lo sviluppo economico e la competitività delle aree meridionali interessate dalle ZES. Il tutto nel rispetto delle competenze regionali e dei principi costituzionali.

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