Una grande e significativa manifestazione per le strade del capoluogo campano
Primo Maggio di lotta a Napoli. La pioggia non ha fermato le migliaia di lavoratori, studenti, disoccupati, precari che questa mattina hanno deciso di sfilare in corteo per le strade del capoluogo partenopeo per manifestare contro le guerre, il carovita, lo sfruttamento, la disoccupazione e alimentare un’opposizione articolata al governo Meloni. La mobilitazione è l’unica arma a disposizione dei diseredati per impedire l’attuazione dei piani padronali e governativi.
In corteo, i collettivi studenteschi, le associazioni palestinesi, gli operai della manutenzione stradale e del Porto di Napoli, i corrieri Ups, i lavoratori delle Terme di Agnano, il partito dei Carc, i militanti del Sol Cobas e e Si Cobas, i comitati dei disoccupati di Scampia e del 7 Novembre, una delegazione di Potere al Popolo.
La manifestazione si è conclusa davanti alla sede della Confindustria in Piazza dei Martiri. “Confindustria è la principale responsabile delle morti sul lavoro, dello sfruttamento e dei salari da fame, nonché principale mandante dell’economia di guerra e delle politiche di macelleria sociale attuate dal governo Meloni – spiega in una nota il Si Cobas. La sede degli industriali è stata “bombardata” da palloncini contenenti pittura rossa. “Eterno monito del sangue operaio e dei morti al giorno provocati dalla scarsa sicurezza sul lavoro in nome della sete di profitto” – aggiunge la nota del Si Cobas
“La barbarie che viviamo quotidianamente pone sempre più all’ordine del giorno la messa in discussione complessiva del sistema capitalistico – sottolinea ancora il Si Cobas – Decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici, disoccupate e disoccupati, e masse sempre più ampie e coscienti di giovani, stanno tornando a riempire le piazze per combattere contro le guerre, contro la miseria e lo sfruttamento. Quella di oggi è stata una giornata di lotta internazionalista in cui sfruttati e sfruttate hanno dimostrato, una volta di più, la necessità di rispondere collettivamente, colpo su colpo, agli attacchi padronali – evidenzia la nota – Resistendo alla repressione, organizzandoci nei luoghi di lavoro, nelle scuole nelle università, nei nostri quartieri”.
Un movimento contro l’opportunismo politico. “Gli opportunisti di ogni tipo aspettano le prossime tornate elettorali per venirci a recitare il mantra dell’unità contro i fascismi – conclude la nota – fingendo di dimenticare che i governi di centrosinistra sono stati i primi artefici della situazione attuale, e i sedicenti “democratici” sono anche oggi in prima fila nella corsa al militarismo, nel sostegno all’invio di armi in Ucraina e allo stato di Israele“
CiCre