Disse “atto dovuto avviso a Raggi”, Csm apre inchiesta su Sabella: su incarichi Asl nessun indagato

La procura di Roma apre un fascicolo, senza ipotesi di reato né indagati, dopo l’esposto dell’Anlep sulla presunta omissione si dichiarazione di incarichi e compensi del neosindaco. Le parole del magistrato ex assessore di Marino nell’indagine disciplinare del consiglio superiore della magistratura

La procura di Roma ha aperto oggi un fascicolo, senza ipotesi di reato né indagati, sul caso della consulenza di Virginia Raggi alla Asl di Civitavecchia. L’inchiesta è partita dopo l’esposto dell’Associazione nazionale libertà e progresso (Anlep), vicina al Pd, e riguarda la presunta omissione di dichiarazione di incarichi e compensi del neosindaco di Roma nel periodo in cui riceveva l’incarico di consigliere presso l’assemblea Capitolina di Roma Capitale.
IL CSM APRE INDAGA SU PAROLE DI SABELLA – Un effetto boomerang per le parole di Alfonso Sabella, magistrato ed ex assessore della giunta Marino. Qualche giorno fa aveva dichiarato sul nuovo sindaco di Roma che “un avviso di garanzia a Virginia Raggi sarebbe un atto dovuto”, riferendosi alla vicenda degli incarichi e delle relative autocertificazioni. Ma queste frasi sono diventate oggetto di un fascicolo che pende presso la Prima Commissione del Csm, già aperto ad aprile, per le considerazioni espresse da Sabella all’Arena di Giletti sul possibile esito di un procedimento penale su Affittopoli.

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